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La corsa del fashion retail: nuovi spazi e nuovi clienti.

La corsa del fashion retail: nuovi spazi e nuovi clienti

Mediobanca evidenzia il trend positivo, confermato dalle nuove aperture milanesi. Con Tik Tok e i videogame i brand parlano ai clienti più giovani (ma anche agli ex giovani).

 

La nuova shopping road milanese.

 

A Milano l’ottimo periodo del fashion retail è confermato dalle aperture dei nuovi punti vendita, che stanno trasformando la mappa della moda cittadina. Oltre all’attesissima apertura di End Clothing, con uno spazio di quasi 2000 mq in via Mercanti, sono tantissimi i brand che hanno scelto il capoluogo meneghino. In piazza Cordusio, ad esempio, è in costruzione l’hotel Grand Melia, che destinerà alcuni suoi spazi al commercio e potrebbe presto ospitare al suo interno alcuni marchi del gruppo Luxottica.

Negli spazi  della Galleria Vittorio Emanuele, invece, sembra confermata la prossima apertura del gruppo Kering, con uno store Gucci, di bottega Veneta e di Rolex, con una nuova boutique.

 

Mediobanca conferma il  rimbalzo.

 

Anche l’ultimo rapporto di Mediobanca evidenzia la crescita del settore moda. Il report, che ha analizzato l’andamento di 152 imprese con fatturato superiore a 100 milioni, segnala una crescita del 20% rispetto al 2021. In particolare trainano il mercato l’offerta luxury e le vendite all’estero (+24%). Crescita che dovrebbe continuare nel 2023, anche se con volumi decisamente inferiori, attestandosi intorno all’ 8%, per un fatturato complessivo di quasi 90 miliardi.

 

Moda e T generation.

 

Anche per i marchi della moda TikTok è un imprescindibile canale di comunicazione  con i clienti più giovani. Secondo Laura Milani, head of Luxury Made in Italy Hub di TikTok Italia, «Due utenti su tre hanno ammesso di aver acquistato un prodotto di lusso che non stavano cercando, grazie a uno stimolo fornito da TikTok».

I brand, trasformandosi in creator, possono, infatti, ”umanizzarsi”, creando con il pubblico una relazione spontanea. Sono proprio  la spontaneità e la spettacolarizzazione che caratterizzano la piattaforma a renderla perfetta per i contenuti emozionali del fashion.

 

Il Diablo veste Han Kjøbenhaven.

 

Le iniziative di co-branding o co-marketing tra i grandi marchi della moda e il mondo dei videogame sono frequenti ma, solitamente, si svolgono soprattutto nel mondo virtuale.

Durante la settimana della moda, invece, ha destato grande scalpore la nuova collaborazione tra la casa Danese e l’iconico videogioco, annunciata con una sfilata “infernale”. Se i videogiochi sono perfetti per parlare alla generazione Z, la scelta di Diablo, uno dei più ambiti fin dagli anni 90, sembra vincente per rivolgersi anche ai “ragazzi cresciuti”.