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Shrinkflation (selvaggia), in Francia adesso è fuorilegge

Transparence accrue sur la shrinkflation dans les supermarchés français dès le 1er juillet.

Recepisce l’iniziativa di Carrefour e altri retailer la nuova legge che impone di etichettare i prodotti che sono stati occultamente ridotti di peso. In Francia colpirà l’industria di marca dal 1° luglio.

Dal 1° luglio, una nuova disciplina a tutela del consumatore imporrà ai supermercati francesi di segnalare esplicitamente i casi di shrinkflation: la pratica molto discussa per cui un prodotto di largo consumo viene ridotto di dimensioni (o soltanto di peso) senza una corrispondente riduzione del prezzo. Un esempio italiano, denunciato anche da Altroconsumo, è quello di un noto detersivo per piatti che ridusse la bottiglia da un litro a ottocentocinquanta ml.

Le battaglie di prezzi iniziate con l’ondata inflattiva del 2022 sono sfociate in una specifica tattica, da parte di alcuni brand, che per non mostrare rincari e non perdere margine hanno ritoccato il volume delle confezioni (o almeno il quantitativo). Sebbene il peso netto effettivo sia dichiarato per legge, non sempre il consumatore può ricordare che peso avesse avuto lo stesso prodotto acquistato un mese prima. Non sempre, cioè, è in grado di fare un paragone che gli permette di valutare la minore convenienza della nuova pezzatura. Per questo motivo, la legge francese prescrive che le modifiche siano dettagliatamente indicate sulle etichette dei prodotti interessati per almeno due mesi. Queste informazioni dovranno includere variazioni di prezzo proporzionali al peso in modo che i consumatori possano realmente comprendere l’adeguamento dei costi. Il Ministero dell’Economia ha specificato che la misura si applicherà a tutti i prodotti, non solo alimentari.

La nuova disciplina fa eco ad azioni simili intraprese da insegne come Carrefour, che avevano già iniziato a segnalare riduzioni di quantità sui prodotti a marchio a fronte degli aumenti di prezzo da parte dei fornitori. Il competitor Intermaché, oltre a segnalare l’aumento di prezzo al kg del prodotto, affiggeva cartelli con battute pungenti del tipo: “Una volta Magnum voleva dire grande” (riferito ai noti gelati, oggetto di shrinkflation). E il produttore Unilever, non gradendo la pubblicità, aveva portato in tribunale l’insegna denunciando l’eccesso di zelo. Adesso, in Francia, la tutela del consumatore non sarà più affidata a iniziative private.

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