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Black Friday, l’unico record è il raddoppio delle emissioni di CO₂

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Promozioni più timide e vendite in stallo confermano il peso dell’inflazione in Europa su retailer e consumatori. In crescita la quota e-commerce, le emissioni e la curiosità degli over 50.

L’entusiasmo per questo nuovo Natale dei consumi, che permette di soddisfare a basso prezzo i più sospirati desideri commerciali, senza neanche mettere la calza sotto l’albero (o aspettare i saldi invernali), quest’anno si scontra con l’evidenza di una congiuntura difficile. L’inflazione abbassa il budget disponibile, o meglio ne riduce il valore (altrimenti parleremmo di un irreale +1%), e per contro vede i retailer un po’ meno audaci nella proposta di sconti, con prezzi di partenza decisamente più alti rispetto a un anno fa. A beneficio di chi vende online, le operazioni di e-commerce del Black Friday hanno conquistato quasi la metà (47%) del totale, partendo dal 40% del 2022. Gli incassi degli e-commerce salgono del 20% e i negozi fisici scendono dell’11%, ma la torta da dividere è sempre quella di un anno fa, che non è cresciuta. Chi ha speso di più, quest’anno, sono le fasce di età tra i venti e i ventiquattro e tra i cinquanta e i cinquantanove (dati di N26).

La buona notizia arriva negli States, dall’osservatorio di Adobe Analytics, che registra la cifra record di 9,8 miliardi di dollari per gli acquisti online, segnando un +7,5% sul 2022. Apparentemente buone anche le performance dei negozi, con un +4,6% di store traffic e lunghe file documentate all’interno dei centri commerciali. “A merry Black Friday for retail” titola Forbes, soprattutto per i retailer statunitensi affiliati a Shopify che hanno totalizzato quattro miliardi di dollari in un solo giorno tra online e offline, con un clamoroso picco di quattro milioni al minuto alle 12.01 di venerdì (UTC-5). Ancora per Shopify, i primi cinque settori merceologici del Black Friday sono abbigliamento, cura della persona, gioielli, scarpe e arredamento. Tre quarti degli acquisti sono avvenuti da mobile, il quarto restante da pc.

Unica certezza per noi, l’impatto ambientale: nella settimana calda che anticipa il Black Friday e arriva fino al Cyber Monday, si producono emissioni equivalenti a settemila voli intercontinentali Parigi-New York. L’origine dell’inquinamento non va cercata soltanto nella movimentazione dei camion, dove il Transport&Environment report calcola che i mezzi impiegati in Europa nel 2022 abbiano rilasciato nell’aria un milione e duecentomila tonnellate di CO₂ (+94% rispetto a una settimana qualunque), ma anche nell’innocente attività di scroll dei consumatori dal proprio divano. Come è noto, l’utilizzo intensivo dei dispositivi e l’apertura sistematica di schede nel browser (per confrontare i prezzi) porta a un sensibile aumento delle emissioni, rilasciate dai server fisici a cui risalgono i dati. Emissioni “indirette” ma di forte impatto, per le quali non esiste ancora un piano di compensazione nella retail industry.