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Rinnovabili, la sfida di Plenitude da qui al 2050

Plenitude Energie Rinnovabili

Dai rifornimenti di idrogeno per auto alle fonti rinnovabili, Eni e Plenitude fissano gli obiettivi per la neutralità carbonica e una transizione energetica globale.

Le abitudini delle persone rispetto alle fonti di energia stanno cambiando, e anche le stazioni di rifornimento si stanno adattando a questa evoluzione. In Italia, Eni ha avviato l’integrazione di colonnine ad alta potenza presso molti dei suoi distributori – e anche presso Ikea – grazie all’acquisizione di Be Charge e alla nascita di Plenitude. Q8 ha stretto accordi con operatori energetici, come EnelX, per offrire colonnine multipresa presso le proprie stazioni di servizio. Ma la sostenibilità non riguarda solo l’elettrico: Eni sta investendo anche nell’uso dell’idrogeno come vettore energetico, avviando programmi di infrastrutturazione che potrebbero trasformare gli spazi di rifornimento di carburanti in distributori di idrogeno, aprendo nuove opportunità.

È ormai ufficiale che una visione globale della sostenibilità e l’impegno per un’economia a basse emissioni di carbonio siano le caratteristiche di Eni che apprezzeremo nei prossimi venticinque anni. Già oggi, l’azienda leader nel settore energetico europeo pone le energie rinnovabili come propellente per ridurre le emissioni nelle operazioni interne e nell’uso dei prodotti da parte dei clienti. Due obiettivi tangibili di Eni sono: entro il 2040, coprire l’intero fabbisogno di energia elettrica della base clienti con fonti rinnovabili da impianti proprietari; entro il 2050, garantire l’accesso universale a fonti di energia pulite (settimo punto dell’Agenda ONU). Come primo passo per affrontare questa sfida, Eni ha creato Plenitude: una società benefit che integra la produzione di energia rinnovabile con la vendita di luce, gas e di servizi per l’efficientamento energetico e la mobilità elettrica. Nel suo report di sostenibilità, Plenitude si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, potenziando l’impiego di fonti rinnovabili e sviluppando una vasta rete di punti di ricarica per veicoli elettrici.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, secondo il rapporto “IRENA World Energy Transitions Outlook: 1.5°C pathway”, pubblicato da Eni in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, ci vogliono centocinquanta trilioni di dollari, con un investimento medio annuo di oltre cinque trilioni. Benché gli investimenti globali nelle tecnologie di transizione energetica abbiano raggiunto un livello record nel 2022, il report avverte che dovrebbero essere quadruplicati se vogliamo che l’aumento della temperatura terrestre resti entro un grado centigrado e mezzo. Infine, gli investimenti green non sono distribuiti in modo uniforme nel mondo. Molti paesi, soprattutto in Africa, hanno beneficiato solo marginalmente degli investimenti nelle energie rinnovabili. Per un futuro più pulito e sicuro, sarà quindi fondamentale promuovere una maggiore cooperazione e coordinazione globale.