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Carovita, una social card per i supermercati italiani

Al sussidio una tantum del governo si uniscono gli sconti dei retailer partecipanti (quasi tutti) destinati a possessori di social card. Iper rilancia e offre il 25%.

L’ultima misura del governo per contrastare la povertà consiste in una social card del valore di 382,50 euro, destinata a persone con ISEE fino a quindicimila euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità. In questo specifico paniere rientrano prodotti alimentari come pane, caffè, zucchero, latte, carne, frutta e verdura, mentre non ne fanno parte i farmaci. A beneficiarne saranno i nuclei con tre o più componenti, ma non ragazze madri, persone vedove, divorziate, senza figli. In questa operazione, i retailer sono coinvolti anche come partner. I possessori della social card possono infatti usufruire di un ulteriore benefit: un buono sconto del 15% (o buono spesa di pari valore) per fare acquisti nei punti vendita delle aziende convenzionate della grande distribuzione.

Praticamente tutte le principali associazioni del commercio – da Federdistribuzione ad Ancc Coop, passando per Fida Confcommercio, Ancd Conad e Fiesa Confesercenti – hanno firmato convenzioni con il Masaf per garantire sconti del 15% sugli acquisti di beni di prima necessità con la social card. Nell’elenco non compaiono i big del canale discount: Aldi, Eurospin, MD, Penny Market e In’s non hanno ancora aderito. Mancano praticamente tutti, ad eccezione di Lidl, che affianca alla social card una propria iniziativa, vendendo a prezzi ribassati un “sacchetto antispreco” pieno di frutta e verdura con difetti estetici.

Iper ha puntato più in alto, riconoscendo a tutti un buono pari al 25% della spesa effettuata con la social card. Per attivare la promozione, si legge sul sito dell’insegna, tutti i clienti in possesso della card “Dedicata a te”, dopo aver effettuato una spesa presso un punto vendita Iper, dovranno recarsi al punto di accoglienza dove riceveranno il buono spesa. Per Daniela Barbaresi di Cgil il contributo una tantum è «uno schiaffo alle dignità delle persone, dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a cinquecentomila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio». Una reazione di soddisfazione giunge invece da Coldiretti, per cui l’aiuto alle famiglie sulla spesa contribuirà anche a sostenere la produzione alimentare nazionale in frenata dell’1,8% nei primi cinque mesi dell’anno.