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Non-food in positivo, la rivincita dello store fisico

La crescita indugia ma non si ferma (+4,3%) nell’osservatorio di GS1 sui consumi non alimentari. Pesa l’inflazione, rallentano gli e-commerce, rimontano le grandi superfici.

L’osservatorio non-food 2023 di GS1 evidenzia un aumento delle vendite di prodotti non alimentari, con una crescita del 4,3% tra il 2021 e il 2022 che ha permesso di superare i livelli pre-pandemia. All’interno delle categorie di prodotto analizzate, tuttavia, questo risultato non è omogeneo: l’elettronica di consumo, ad esempio continua a rappresentare la quota di mercato più importante, ma i suoi fatturati fatturati sono in calo dell’1,5%, mentre l’abbigliamento è cresciuto del 9,2%, e tessile e brico di oltre il 6%.

Insieme all’aumento dei consumi, la ricerca segnala anche un’evoluzione dei canali scelti dai consumatori, con un ritorno agli acquisti in negozio.

Le grandi superfici specializzate, nonostante un calo dell’1,1% del numero dei punti vendita, rimangono il canale più importante e detengono oltre il 50% del mercato in settori come elettrodomestici, articoli sportivi, abbigliamento e calzature.

Cash & carry e grandi magazzini, invece, sono cresciuti di numero, e vengono apprezzati dai consumatori soprattutto per l’offerta di profumeria, abbigliamento, calzature e tessile. Nei grandi magazzini, in particolare, il settore tessile ha registrato il primo incremento dei fatturati dal 2016. 

I negozi specializzati, infine, vengono scelti per l’alto livello di preparazione del personale e per la qualità del servizio. Rappresentano il 91% del mercato dei prodotti casalinghi, più del 60% di ottica bricolage e le vendite di profumeria sono cresciute del 18%.

Parallelamente allo successo dello store fisico, l’e-commerce ha mostrato segni di rallentamento, per la prima volta nelle rilevazioni dell’Osservatorio. Il canale online ha visto un calo di fatturato in settori come edutainment, articoli sportivi ed elettrodomestici, e una riduzione di quota di mercato in abbigliamento, calzature, fotografia ed elettrodomestici bianchi. Tuttavia, l’edutainment (con un’incidenza del 55,6% a valore, che sale all’83,9% nei videogiochi) e l’elettronica di consumo (28,1% a valore, ma 48,7% in multimedia storage) rimangono i settori dove l’e-commerce continua ad avere un ruolo dominante.