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Turismo 2023, meno vacanze ma più golose

Meno italiani in vacanza, più mete italiane tra le preferenze dei viaggiatori (con il boom della Puglia). Tra i souvenir spiccano i prodotti enogastronomici.

Sebbene l’estate non sia ancora finita e per qualcuno neppure iniziata, i numeri di agosto confermano – tra alti e bassi – la resilienza del turismo italiano nel 2023. Da un lato, le mete nazionali occupano una larga maggioranza delle destinazioni turistiche (e le nostre città d’arte arrivano prime anche in Europa), mentre l’estero totalizza il 28% delle preferenze italiane (con forti driver promozionali come voli low cost e offerte sui soggiorni). Dall’altro, come rileva un’indagine di Coldiretti e Ixè, la crisi ha determinato una diminuzione a due cifre rispetto al 2022 (-10%) tra coloro che fanno le vacanze in agosto. Approssimando, il bilancio è di un italiano su tre (venti milioni). Occorrerà attendere la fine dell’anno per capire se si tratta più di una variazione di calendario, ispirata a migliori condizioni economiche di bassa stagione, o più di un sacrificio netto. La durata media delle vacanze è risultata variabile: metà degli italiani vi ha trascorso meno di una settimana, per il 25% la durata è compresa tra una e due settimane, mentre i soggiorni di oltre un mese sono una prassi che appartiene al 4% della popolazione. La scelta dell’alloggio ricade preferibilmente su case di proprietà, alloggi di parenti e amici o appartamenti in affitto. Cresce il numero di coloro che scelgono destinazioni alternative, come le venticinquemila strutture di agriturismo sparse tra penisola e isole.

Un’interessante novità riguarda il trend in aumento di souvenir enogastronomici, portati a casa come ricordo (poco durevole) delle vacanze. Oltre un terzo dei consumi durante i soggiorni è infatti destinato alla tavola, mentre l’indagine Coldiretti/Ixè rivela che oltre il 50% degli italiani in vacanza ha acquistato prodotti alimentari tipici. I formaggi sono risultati i preferiti, seguiti da salumi, dolci, vino e olio extravergine d’oliva. Una delle terre più vocate alla produzione di olio, la Puglia, registra una costante ascesa turistica e segna nuovi record in termini di popolarità. Spinta da celebrità internazionali e politici di spicco blindati in masseria, la Puglia è diventata una meta ambita anche per il turismo di élite. Ma come racconta Massimo Nava sulla rassegna viaggi del Corriere della Sera, hanno suscitato molte polemiche anche tra i residenti il prezzo elevato delle strutture turistiche e la tendenza al turismo “mordi e fuggi” che certamente non giovano alla qualità della vita generale.