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Natale di seconda mano, ormai è tradizione

Anche in Italia si afferma il second hand per le compere natalizie, ma non si tratta di una novità. Il 41% dei consumatori cerca idee regalo nell’usato da più di cinque anni.

I motivi più citati per cui i consumatori stanno pensando di acquistare articoli di seconda mano anche per le imminenti feste natalizie sono la necessità di risparmiare (47%) e il desiderio di fare acquisti più sostenibili (37%). Si tratta di un aumento netto rispetto al 2022: in confronto, l’anno scorso solo un terzo (32%) dei consumatori europei si è rivolto al mercato dell’usato per i propri acquisti natalizi.

Guardando, nel complesso, all’approccio degli italiani sul tema, emerge che ben il 71% dei consumatori intervistati dichiara di apprezzare la ricerca di offerte su articoli di seconda mano e ricondizionati, con il 41% che dichiara di cercare sempre prima l’usato e quasi lo stesso numero (41%) che dichiara di farlo da più di cinque anni. Lo studio, condotto su un campione di duemila italiani tra i diciotto e i sessantacinque anni, ha anche rilevato che il 94% controlla i prezzi dell’usato rispetto al nuovo quando fa acquisti online e che il 44% si rifiuta di pagare il prezzo pieno per qualsiasi prodotto, che si tratti di abbigliamento, tecnologia o articoli per la casa. Questa apertura all’acquisto di prodotti usati e ricondizionati si riflette anche nei regali di Natale, con il 50% che dichiara di voler regalare un oggetto di seconda mano di qualità a una persona cara rispetto al 19% del 2022.

In tempi di residuale benessere, i regali indesiderati sono descritti come uno degli aspetti più spiacevoli delle feste. Due terzi dei consumatori dichiarano di aver ricevuto un regalo nuovo di zecca che non è stato utilizzato o semplicemente non è piaciuto. È incoraggiante notare che solo il 6% degli intervistati dichiara di aver gettato via gli oggetti indesiderati. Le persone sono più propense a conservare questi regali indesiderati. Mentre il 28% ha conservato gli oggetti sapendo che non li avrebbe mai usati, meno di un quarto (23%) ha venduto gli oggetti indesiderati online. Un terzo (33%) ha dichiarato di aver conservato un oggetto nel caso in cui fosse diventato utile, e una percentuale analoga ha regalato nuovamente gli oggetti indesiderati in un secondo momento (30%).