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Wineconomy, come cambiano
gusti e consumi

vino trend consumi 2024

Si beve (un po’) meno, si esporta (un po’) di più. Si preferiscono bianco e bollicine. E non si arresta la corsa del Prosecco.

Alla vigilia di Vinitaly 2024, diversi studi raccontano come il mercato del vino, in Italia e in Europa, si mostri dinamico e in continua evoluzione, riflettendo cambiamenti significativi sia nelle preferenze dei consumatori sia nei canali di distribuzione ed evidenziando una crescente diversificazione nelle modalità di consumo e un interessante ribaltamento nelle preferenze tra i diversi tipi di vino.

Si beve meno, si esporta di più. Perlomeno in Italia. Lo sottolinea Nomisma Wine Monitor, autorevole report sul settore, evidenziando che le esportazioni 2023 di vini Dop hanno superato i cinque miliardi di euro. Parliamo di un +0,3% rispetto al 2022 e quindi non di un dato eclatante, ma significativo se lo si legge alla luce di un altro dato: il calo delle vendite in Italia (-3,8%), con un aumento dei consumatori saltuari e un calo dei consumatori abituali. 

Consumatori saltuari che stanno orientando le loro preferenze verso etichette e blend decisamente più leggeri. Crollano, infatti, consumo e produzione dei rossi, con relativo aumento di consumi e produzione dei bianchi, mentre sembra non arrestarsi il boom del ProseccoDati che si ritrovano anche nei dati di vendita in GDO, che si attesta come il canale favorito di acquista vino. Tra i vini più acquistati, ci sono prosecco, spumanti e vino frizzante. Volumi importanti, che non accennano a diminuire e che fanno pensare che c’è ancora tempo prima che scoppi la bolla della bolla.