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Saldi, centro commerciale batte centro città

Segno meno per oltre metà dei commercianti italiani. La moda in città è la categoria che soffre di più, ma la stagione è appena iniziata e le temperature scendono.

Quest’anno i saldi hanno avuto un avvio più fiacco del previsto. Un primo monitoraggio da parte della Federazione Moda Italia Confcommercio rileva che, rispetto al 2023, circa il 55% delle aziende ha registrato un calo delle vendite, in media dell’8%. Questa tendenza, secondo il Presidente Giulio Felloni è anche un effetto delle continue campagne di “sconti selvaggi” durante l’intero anno.

Nel dettaglio, il settore abbigliamento-accessori ha confermato le aspettative negative pre-saldi con una diminuzione dell’8,3% sul 2023. Altri settori del retail hanno registrato una diminuzione più contenuta,del 3,3%. I centri commerciali si rivelano il miglior canale di vendita per il 70% dei brand di abbigliamento e per il 63% delle altre categorie merceologiche.

Altri fattori come il calendario differente, che ha sovrapposto il rientro dalle vacanze con la domenica, e le avverse condizioni meteorologiche, possono avere influenzato negativamente le vendite, specialmente nei centri storici. A Milano, dopo un inizio negativo, i negozi hanno applicato un secondo ribasso dei prezzi, fino al 50%. Questa mossa ha portato a un incremento delle vendite dell’8-10% rispetto all’anno precedente in tutte le strade della città, con una notevole affluenza di clienti (ma un’inevitabile riduzione del fatturato finale).

Nuove spinte possono ancora arrivare dalla ripresa del turismo nelle grandi città e dal crescente interesse dei consumatori per i negozi fisici, che alimentano previsioni più ottimiste da qui alla chiusura dei saldi. L’arrivo di temperature più fredde ha anche stimolato l’acquisto di capi invernali come cappotti e maglioni, contribuendo ad aumentare il prezzo medio dello scontrino e offrendo una luce di speranza per un finale positivo della stagione.