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L’idea spagnola: supermercati di stato contro il caro spesa.

La proposta di Podemos per tutelare i consumatori in difficoltà è un’insegna pubblica con prezzi calmierati. Intanto anche altri governi europei intervengono con vincoli governativi alla GDO.

 

Un supermercato del popolo. Si potrebbe definire così, con un linguaggio che richiama atmosfere un po’ cubane, la proposta di aprire una catena di supermercati pubblici presentata da Ione Belarra, ministro spagnolo del Welfare. Sebbene un’iniziativa simile fosse già stata presentata dal leader di Podemos Pablo Iglesias, adesso il tema gode di maggiore visibilità per via della corrente campagna elettorale. La proposta, dalla forte connotazione politica, è affascinante ma ha diversi punti di debolezza. Su Twitter, per  esempio, si è accesa una discussione, a tratti anche divertente, tra il giornalista del Foglio Luciano Capone, che si chiede: “Cosa potrebbe andare storto,” e Pablo Echenique, il fondatore di Podemos, che accusa Capone di rappresentare le grandi lobby della GDO.

Il problema del rincaro dei prezzi rimane, comunque, una tematica quanto mai attuale e, oltre alla Spagna, diversi governi europei in questi mesi stanno intervenendo con misure volte a mitigarne gli effetti per i consumatori più deboli.

Un primo intervento importante già messo in atto in Spagna o in altri Stati UE, come il Portogallo, è l’eliminazione o la riduzione dell’IVA  sui generi alimentari di prima necessità, spesso decisa insieme alla stessa GDO. Anche in Italia il Governo, in vista della manovra di bilancio, è sembrato orientato in tal senso, ma la proposta sembra oggi arrivata a un punto morto per i suoi ingenti costi sulle casse dello Stato.

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In Francia invece è in corso da metà marzo il trimestre anti-inflazione: durante questo periodo le insegne della GDO devono vendere una serie di prodotti “basic” al più basso prezzo possibile, ma in ogni caso superiore almeno del 10% rispetto a quanto pagato dai distributori. La decisione della Francia è stata, quindi, quella di compensare l’aumento dei costi riducendo i margini della GDO.

Anche in Spagna la proposta di una catena statale è stata argomentata da Belarra denunciando i guadagni ingiustificati della grande distribuzione, e la posizione di quasi monopolio di alcune grandi insegne, in particolare di Mercadona, secondo il Ministro.

I guadagni reali della GDO, tuttavia, come evidenzia anche il Corriere della Sera non sono così alti. Nel caso di Mercadona, ad esempio, si fermano al 2,7%. Gli utili più impressionanti sono quelli dei grandi gruppi alimentari, come Nestlè o Danone. Ma una proposta di incrementare la tassazione delle grandi multinazionali del cibo, già approvata in Portogallo, in Spagna non ha trovato l’approvazione degli altri partiti di maggioranza.