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Store phygital contro i-commerce, la partita è aperta.

Store phygital contro i-commerce, la partita è aperta

Lo store fisico rivuole il suo scettro e progetta ambienti esperienziali ibridi, mentre Google lancia il suo i-commerce e la comunicazione OOH supera i livelli pre-pandemia.

 

Consegna a domicilio: un po’ di numeri

 

Nell’era dell’e-commerce non stupisce che l’80% dei consumatori italiani consideri essenziale la consegna a domicilio per i prodotti acquistati online. Secondo la ricerca di Manhattan Associates, il consumatore considera questo servizio talmente connaturato all’acquisto da aspettarsi un costo basso o nullo: più della metà (55%) degli utenti non esitano ad abbandonare il carrello di fronte a un costo di consegna troppo alto. Il discorso cambia per quel 46% che vuole la consegna entro un giorno e può aspettarsi costi di servizio più alti, commisurati all’urgenza. Sullo sfondo, resta una larga maggioranza di consumatori (65%) che premiano gli e-commerce che offrono diverse possibilità di scelta.

 

Google lancia l’i-commerce

 

“Stimolare i sensi dei clienti influenza le loro decisioni d’acquisto”, assicura Mario Davalli, country manager di Cegid che sviluppa piattaforme di ecommerce per più di mille brand. Punta in questa direzione uno degli ultimi progetti di Google: un e-commerce fortemente incentrato sulla tridimensionalità e sul realismo delle immagini, per osservare il prodotto proiettato in 3D (un ologramma), ingrandirlo e ruotarlo. Aderiscono già noti marchi di sneakers come Saucony, Vans, Sperry e Merrell che, grazie alla realtà aumentata, permetteranno ai consumatori di vedere le scarpe in AR calzare i loro (veri) piedi.

 

La novità 100% phygital per lo sportswear

 

Da Palermo arriva LJG+, esordiente rete commerciale dell’abbigliamento sportivo e forse rivelazione del panorama retail, grazie al nuovo format che propone (anche in franchising), basato su alti livelli di interazione tra fisico e digitale. In store la tecnologia mobile del consumatore è protagonista di percorsi in AR che raccontano il prodotto e consentono di personalizzare ampiamente il capo acquistato, mentre la realtà non virtuale si riprende la scena nel juice bar corner dedicato ai piaceri del palato. Annunciate dieci aperture entro giugno e altre novanta entro il 2025.

 

Grandi Stazioni vince sui media e punta più in alto

 

Grandi investimenti nella tecnologia OOH fanno la fortuna di Grandi Stazioni Retail Media (+73% di fatturato nel 2022), che dalla pura vendita di spazi diventa broadcaster in collaborazione con Sky. Il maggiore media owner italiano (900 schermi nelle 14 stazioni ferroviarie più trafficate del paese) ora segna un ulteriore avanzamento qualitativo anche grazie alla partnership con Hivestack, leader mondiale di programmazione DOOH, che porterà maggiore scalabilità e nuovi strumenti di analisi all’offerta di Grandi Stazioni.