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Autenticità e regolamentazione: le nuove sfide dell’influencer marketing

Crescita record degli investimenti e nuove dinamiche di engagement, mentre l’Europa e l’Italia studiano regolamentazioni più stringenti.

Secondo i dati del “Global Marketing Influencer Forecast”, recentemente pubblicato da PQ Media, entro il 2023 saranno investiti oltre trentaquattro miliardi di dollari nelle collaborazioni con gli influencer, il 21,5% in più dei ventinove miliardi spesi nel 2022. Anche in Italia l’influencer marketing continua a crescere: gli investimenti nel settore hanno raggiunto i 294 milioni di euro, e più della metà delle aziende utilizza gli influencer nelle strategie di comunicazione.

Ma il settore sta vivendo una metamorfosi che va oltre le semplici metriche di follower o visualizzazioni. Gli influencer stanno diventando dei veri creatori di contenuti, che producono narrazioni e storie capaci di valorizzare valori e filosofia dei marchi, ancora prima di promuovere il singolo prodotto. Lo spostamento verso contenuti più autentici e centrati permette una connessione più efficace e personale con il pubblico, e sta trasformando le dinamiche delle collaborazioni tra brand e influencer. Quest’estate, infatti, mentre su Instagram si è ridotto il numero di collaborazioni, YouTube ha rivelato un trend in crescita e TikTok ha sfoggiato cifre impressionanti in termini di interazioni e visualizzazioni.

Se l’influencer marketing si sta affermando come una presenza indiscussa (e dominante) nel mondo digitale, d’altra parte si rende sempre più marcata la necessità di un equilibrio tra innovazione, autenticità e tutela: sia per i consumatori che per le aziende. La sua ascesa ha sollevato nuove questioni legate alla regolamentazione, richiedendo interventi legislativi appropriati per garantirne un uso equo e trasparente. A luglio uno studio commissionato dal Parlamento Europeo ha messo in evidenza la crescente vulnerabilità dei consumatori, esposti ai messaggi pubblicitari degli influencer, mentre il Comitato economico e sociale dell’UE ha riconosciuto la necessità di intervenire con norme ad hoc per il settore. Anche In Italia l’Agcom sta considerando di estendere agli influencer le regolamentazioni dei servizi media audiovisivi, richiedendo la registrazione al registro degli operatori di comunicazione, ma emergono anche complicazioni nel garantire coerenza tra diverse giurisdizioni, dal momento che ogni contenuto, potenzialmente, raggiunge un pubblico internazionale.