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Ristorazione sempre più bio, la GDO resiste all’inflazione

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L’amore per il biologico si allarga dal carrello ai consumi fuori casa, cresciuti a doppia cifra. Ma il consumatore chiede informazioni più chiare su filiera e sostenibilità.

Il segmento del fuori casa è la rivelazione dei consumi di cibo biologico per il biennio 2021-2023, dove ha segnato un incremento del 18%. Più della metà dei bar e circa il 70% dei ristoranti italiani hanno integrato cibi e bevande biologici nelle loro offerte, e il 13,5% dei ristoratori prende in considerazione di diventare un locale esclusivamente bio nel prossimo futuro.

L’Italia, secondo i dati recentemente diffusi da Nomisma, si conferma una potenza nell’agroalimentare biologico. L’export raggiunge 3,6 miliardi (+8%), con il cibo che rappresenta l’81% delle vendite all’estero e il vino che guadagna terreno, coprendo il restante 19%; mentre consumi interni di prodotti bio generano 5,4 miliardi di euro. Nella GDO, nel 2023, le vendite bio hanno raggiunto 2,1 miliardi di euro, il 2,9% del totale alimentare, con una crescita del 4,7% in valore e una lieve flessione di appena lo 0,3% in volume. Questo trend è più stabile rispetto al generale settore alimentare (+8,7% in valore, -1,2% in volume). La provenienza italiana (34,5%) e la qualità nutrizionale (23,5%) sono i principali attrattivi per l’acquisto di prodotti bio.

Nonostante gli ottimi risultati, emerge anche un problema di trasparenza. Il 28% dei consumatori segnala la mancanza di un’informazione completa sulle caratteristiche degli alimenti, e un ulteriore 57% chiede dettagli più approfonditi. In generale, c’è una forte richiesta affinché i brand mettano in risalto i vantaggi del cibo biologico, prendendo in esame parametri come la sostenibilità e i benefici ambientali. Inoltre, il 98% dei clienti apprezza le iniziative di comunicazione e didattica nei punti vendita, trovandole utili per comprendere meglio le garanzie offerte dai prodotti bio, con l’88% che riconosce il valore di queste occasioni per una maggiore comprensione del settore.

SG Marketing ha recentemente misurato i risultati di cinque grandi gruppi distributivi, che insieme rappresentano il 47% del giro d’affari della Gdo italiana, evidenziando una generale sfiducia nel settore biologico da parte delle insegne. In quattro catene su cinque, infatti, i consumatori sempre più spesso sostituiscono i prodotti bio con quelli convenzionali o scelgono l’alternativa biologica solo in caso di promozioni. C’è poi un player come Apofruit, con il suo ecosistema di offerta biologica a marchio Almaverde Bio, che dimostra un successo notevole nei supermercati su un ampio assortimento (IV e IV gamma, surgelati, succhi). Le Isole Almaverde Bio, presenti in cinquantotto punti vendita tra Carrefour, Coop e Ipercoop, Il Gigante e Iper, hanno registrato nel 2023 una crescita del 17% in valore e volume grazie al forte rapporto qualità-prezzo e la diversificazione delle offerte che soddisfano diversi target. Un’iniziativa antispreco di Almaverde mira inoltre a rendere il biologico più accessibile, proponendo prodotti con piccoli difetti estetici a prezzi vantaggiosi.