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Cosmoprof, la bellezza è soggettiva ma la scienza vuole la sua parte

La bellezza bisogna volerla, sì, ma il consumatore vuole anche le prove

 

Persino la menopausa non è mai stata così bella. Dopo la nostra visita a Cosmoprof 2023, vi raccontiamo come cambia il concetto di bellezza e dove va il mercato della cosmesi.

 

La 54ᵃ edizione di Cosmoprof si è rivelata un enorme successo ancora prima di iniziare: quasi tremila aziende espositrici (+35% rispetto al 2019) hanno accolto sin dalle prime ore di giovedì un fiume di visitatori, che sembra voler tracimare ben oltre il +11% registrato in fase di booking. Come se non bastasse, la visita a sorpresa di Giorgia Meloni del 17 marzo ha acceso ancor di più i riflettori nazionali sulla manifestazione. In questi quattro giorni di fiera a Bologna c’è davvero il gotha internazionale della bellezza: aziende da oltre 150 paesi con un’importante partecipazione dell’estremo oriente (il padiglione Korea, il padiglione Taiwan) sembrano esaurire ogni ramo, approccio e filosofia della cosmesi, dal makeup alla skin care, dalle creme viso cruelty free ai distillati di acqua termale. Ovviamente sia per donna che per uomo e, ovviamente, anche oltre.

 

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L’inedita “CosmoVision 2023” elaborata in esclusiva da Beautystreams ascoltando il sentimento globale della bellezza (con previsioni che spaziano fino all’anno 2100) dice proprio questo: gli stereotipi di genere sono al capolinea, la nuova bellezza è “open-type” e anche la globalizzazione si sta evolvendo. Il prodotto unico e su larga scala a cui i consumatori devono adattarsi è destinato a scomparire, perché di “unico” c’è solo la persona: ogni persona. Adesso sono i brand che si devono adattare, celebrando l’alterità e risvegliando la bellezza che c’è in ognuno: “celebrating otherness, beauty in the unique” con le parole di Beautystreams, dove il concetto di diversity è stato sostituito da ‘otherness’ (forse perché cancella ogni stimmate, non solo dalle questioni di genere). Gli altri pilastri della CosmoVision parlano infatti di age-inclusivity, local love, multi-roots (essere multietnici dal DNA al lifestyle) e personalizzazione su misura del cliente finale. L’evoluzione sociale del pianeta ha un impatto molto rilevante anche sulla cosmetica: ad esempio, se la metà degli americani oggi ha una chiara matrice etnica, nel 2065 si prevede che nessuno l’avrà più. La pelle chiara e delicata dei nordici, il capello scuro e sottile degli orientali e tanti altri tratti tipici che hanno orientato le ricerche di cosmetica verso formule consolidate, stanno cambiando radicalmente e pongono nuove sfide ai grandi brand, come ha ricordato Michèle Verschoore che per L’Oreal dirige il dipartimento di ricerca innovazione.

 

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Nel giorno dell’inaugurazione molti visitatori si sono trattenuti fino al termine ultimo della giornata per ascoltare in anteprima i cinque CosmoTrends del 2023, che battezzano una nuova concezione della bellezza: “Intentional Beauty”, quindi consapevole, personale, libera di autodeterminarsi, nonché volta a realizzare profondi bisogni della persona e del pianeta. I cinque trend sono: 1. Clinical Kudos (l’importanza di conferme scientifiche per rafforzare la fiducia nel brand), 2. Meno-Bliss (la menopausa come esperienza da nobilitare che apre grandi opportunità al mercato), 3. Not so trashy (per alimentare l’economia circolare e la cultura del riuso), 4. Near & Dear (perché “thinking local” è un valore del consumatore e continua a essere un trend anche dopo la fine della pandemia), 5. Solar Nova (una nuova frontiera di prodotti solari, coadiuvata dalla tecnologia, per conoscere meglio il pericolo e prevenire disturbi con un approccio smart). Ulteriori approfondimenti sui trend possono essere consultati previa registrazione sul sito di Cosmoprof.

Questo genere di innovazioni sembrano all’ordine del giorno, guardando e provando i prodotti presentati a Cosmoprof 2023, non sempre o non ancora reperibili nella distribuzione tradizionale oppure online. I retailer, senza dubbio i più graditi tra i visitatori della manifestazione, hanno esplorato con attenzione e senza farsi troppo notare la vastissima offerta, qualche volta intrattenendosi con gli espositori in colloqui privati e trattative nei corner predisposti presso ogni stand. Tra questi, non solo insegne del comparto beauty, ma anche GDO come Esselunga e Carrefour.