Amazon in Italia: cresce la rete fisica che muove il commercio online
Centri distributivi e data center moltiplicano la presenza di Amazon nel paese, dove quasi metà del fatturato annuo (10 miliardi) va in investimenti su logistica e innovazione.
L’innovazione della rete interna e dalle nuove tecnologie date in dotazione ai corrieri, potrebbe fissare nuovi standard per i tempi di consegna e imporre nuove sfide alle tante aziende con cui compete. Solo nel 2023, Amazon ha investito nel nostro paese più di quattro miliardi di euro: una quota significativa, anche in relazione al budget complessivo (venti miliardi) investito dall’inizio della sua operatività in Italia, nel 2010. Pur essendo un e-commerce nel DNA (che negli Stati Uniti ha iniziato da tempo la sua avventura nel brick and mortar), Amazon continua a finanziare strutture fisiche come centri logistici e data center, che compongono i connotati di una realtà tutt’altro che remota. Amazon è un’azienda che vanta una presenza capillare sul territorio (più di sessanta strutture in Italia), resa tangibile da investimenti significativi in città medio-piccole. Il nuovo centro di Alessandria e quello previsto a Jesi offriranno, messi insieme, millesettecento posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni. Il centro robotico di Vercelli, considerato un’eccellenza tecnologica nel mondo, conta oltre mille innovazioni implementate nella rete europea e un investimento cumulativo di settecento milioni, in ricerca e sviluppo, stanziati negli ultimi cinque anni.
Nel 2023, Amazon ha superato dieci miliardi di euro di fatturato in Italia, con un contributo fiscale diretto e indiretto di millequattrocento miliardi (+22% rispetto al 2022). Anche il valore generato dal retail è a suo modo indiretto: ventunmila piccole e medie imprese italiane che digitalizzano le proprie attività sono clienti di Amazon nel ramo dei servizi digitali. La controllata Amazon Web Services intende così consolidare la propria infrastruttura cloud in Italia, al grido di innovazione e occupazione, sia verso i privati sia sul fronte dell’agenda cloud-first del governo.
La capacità di Amazon di raggiungere i consumatori con ordini sempre più veloci aumenta la pressione sui competitor, rendendo meno efficienti gli altri e-commerce e tutti i retailer tradizionali che non investono sull’esperienza in store. La parola d’ordine per Jeff Bezos è indipendenza. Dopo il lancio di Prime nel 2011, una promessa di fedeltà alle consegne rapide (che con molti altri servizi connessi oggi è un pilastro dell’offerta Amazon), il gruppo sta sviluppando smart glasses che aiuteranno gli autisti a ottimizzare le consegne dell’ultimo miglio (evitando ostacoli di varia natura) e Cedric, un chatbot di AI per migliorare la produttività dei dipendenti, sviluppato internamente per garantire la sicurezza delle informazioni. Ma la notizia più recente parla di un exploit ai livelli più alti della filiera, dove Amazon si preparerebbe a lanciare una nuova serie di processori e chip progettati per l’intelligenza artificiale.