Corsa ai nuovi hardware, dove la GenAI è incorporata
Lo sviluppo in locale dell’AI generativa traccia il volto dei prossimi device: dalla fiera ComputeX di Taipei al meeting mondiale dei programmatori Apple, si studiano i migliori hardware per accogliere sistemi (offline) di intelligenza artificiale.
La nuova buzzword in campo di sviluppo AI è sicuramente GenAI on device, ovvero l’intelligenza artificiale di tipo generativo sui dispositivi. Apple l’ha messa al centro della WWDC 2024 (conferenza globale degli sviluppatori), tra il 10 e il 14 giugno all’Apple Park in California, annunciando il lancio della “Apple Intelligence”, una nuova suite di funzionalità AI disponibile per i dispositivi della casa madre. Se prima l’azienda di Cupertino era restia a definire “AI” le sue funzioni di machine learning, ora sembra determinata a unirsi a Microsoft e Google. Il marchio di fabbrica differenziante, di cui Apple è grande esperta, è la forte personalizzazione di questo tipo di AI, che accedendo direttamente dal sistema operativo a tutte le app, contiene già un’ampia gamma di contenuti e funzioni altamente personalizzati, anche offline. Questa funzionalità è prevista al momento solo in lingua inglese e solo per alcuni dispositivi dotati di processori che hanno adeguato potere di computazione, come l’iPhone 15 Pro e 15 Pro Max e iPad o Mac con chip M1 o successivi.
Dall’altra parte del Pacifico, al Computex di Taipei (4-8 giugno 2024), si è presentata Nvidia che, confermandosi pioniera dell’innovazione in ambito gaming (ma non solo), ha lanciato Ace (avatar cloud engine), ovvero una piattaforma che crea avatar simil-umani che interagiscono in real time con gli utenti mentre giocano, tramite input vocali. Questa funzionalità, pensata per essere usata nei videogiochi, è adattabile anche in contesti di business come assistente vocale altamente progredito. I chip, in questo caso, giocano un ruolo fondamentale per permettere l’adozione di funzionalità AI avanzate nei device, come mostra ad esempio Copilot+ PC di Windows, che funziona grazie a un processore NPU con capacità computazionale adatta agli scopi. Ed è proprio sulla creazione di processori che si gioca ancora una volta la corsa a chi detiene il più performante: Nvidia, Intel, AMD, sono solo alcune tra le molte le aziende che cercano di accaparrarsi una fetta di mercato, ma al momento il primato è detenuto da Nvidia, con l’80% di quota di mercato sui semiconduttori.
Ancora una volta, sono proprio le aziende del settore gaming a fare da traino su progressi tecnologici e mettere in campo sfide sull’innovazione, non solo di software, ma anche di hardware, rendendo poi disponibili al grande pubblico, e agli altri settori di business, prodotti super innovativi con cui giocare.