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Non Food, spendiamo (poco) di più e meno spesso. Il beauty fa eccezione

Osservatorio Non Food GS1 Italy 202

La timida crescita rilevata dall’Osservatorio GS1 riporta in alto l’abbigliamento, ma la miglior performance è della profumeria (+11,1%). Aumentano i grandi magazzini, stabile la GDO.

È sfaccettato il quadro che emerge dall’edizione 2024 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, presentato il 16 settembre: la maggior parte dei comparti analizzati ha registrato un aumento annuo del valore delle vendite, ma si delineano nuove tendenze, trasversali ai diversi comparti merceologici, che stanno modificando il profilo del Non Food in Italia. I top performer del 2023 sono i prodotti di profumeria (+11,1%), seguiti a distanza dai prodotti di automedicazione (+4,2%); mentre elettronica di consumo, edutainment, abbigliamento e calzature hanno chiuso l’anno con un risultato negativo. La flessione è il correlato di un rallentamento della spesa destinata a prodotti non alimentari (+0,4% nel 2023 contro il +4,3% del 2022), che nel 2023 ha superato i centodieci miliardi di euro e allargato la forbice tra i comparti merceologici. In alcuni, le vendite sono rimaste sostanzialmente stabili, ma in altri sono cresciute a doppia cifra. Inoltre, il comparto abbigliamento e calzature è tornato in cima al podio, strappando la leadership all’elettronica di consumo. Al terzo posto si confermano mobili e arredamento e al quarto il bricolage. Complessivamente questi quattro comparti detengono una quota del 65,4% sul giro d’affari totale rilevato dall’Osservatorio Non Food 2024.

«Il 2023 ha segnato una nuova tappa nel percorso di ripresa dei consumi non alimentari, che mostra un trend di +6,2% nel quinquennio 2019-2023» dichiara Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Questa tendenza di fondo ha mostrato un’intensità diversa all’interno dei singoli settori merceologici rispecchiando i differenti atteggiamenti degli italiani nei confronti degli acquisti di prodotti Non Food. Ad esempio, l’attenzione al benessere personale ha sostenuto la spesa destinata ai prodotti cosmetici e di automedicazione, mentre la conferma dei bonus statali ha incentivato gli italiani ad ammodernare le proprie case, con interventi di efficientamento energetico e di aumento del comfort domestico».

La rete delle grandi superfici alimentari (GSA) è rimasta stabile a venticinquemila punti vendita tra ipermercati, superstore, supermercati, superette e discount. Nell’universo del Non Food le GSA sono rilevanti solo in alcuni comparti, in cui superano il 10% di incidenza a valore (cancelleria, giocattoli, casalinghi e tessile), ma registrano quote in calo in tutti i comparti, in particolare nella profumeria. Anche la rete delle grandi superfici non specializzate (GSNS) ha vissuto un 2023 di grandi movimenti: è aumentata la numerica dei grandi magazzini (+1,9%), che ha raggiunto le 2.247 unità, mentre è diminuita quella dei cash & carry (-3,9%), scesi a 368 unità. Nel complesso le GSNS hanno conservato le quote di mercato del 2022, mostrando variazioni molto contenute. I negozi specializzati continuano a mantenere una posizione di leader nei comparti in cui sono importanti la competenza, il servizio pre e post-vendita e la possibilità di personalizzare gli acquisti.