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Recommerce, ora anche Walmart ha il suo marketplace dell’usato

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Intercettare la moda dell’usato per avvicinare l’insegna ai consumatori: “Resold at Walmart” lo fa con decine di migliaia di nuovi venditori sul marketplace.

L’ultima indagine di eBay sul recommerce, condotta tra ventottomila consumatori in nove paesi, ci dice che comprare e vendere usato nel 2024 è una moda, un’abitudine in cui la maggioranza degli intervistati si identifica (con il 24% dei Millenials e il 21% della Gen Z che vincono in assiduità, comprando usato ogni mese). Ampliando la prospettiva oltre il fattore “moda” e portando la lente sull’Italia, si coglie un dato totalizzante: il 90% dei consumatori acquista prodotti di seconda mano – e finalità principali spaziano tra hobby, relazioni sociali e condizioni di salute. E il valore di queste vendite, secondo l’analisi di Bva Doxa per Subito.it, ammonta a venticinque miliardi all’anno (1,3% del PIL). Un pure player del recommerce come Vinted, cavalcando quest’onda, nel 2023 ha fatto crescere le sue transazioni del 60%, superando i seicento milioni di fatturato.

Anche i retailer, negli ultimi mesi, hanno provato a reagire alla forte spinta di questo trend: non più contrapponendosi, ma presidiando i luoghi del recommerce, che possono efficacemente essere convertiti in touchpoint. Walmart, che a livello globale ha superato i 100 miliardi di dollari con le sole vendite e-commerce (2023), ha lanciato ad agosto una nuova sezione del proprio sito, specializzata in usato. “Resold at Walmart” (semplice come un cartello sulla vetrina di un ferramenta) conta già cinque milioni di referenze e migliaia di venditori; spazia tra abbigliamento, elettronica di consumo, articoli sportivi, e porta a compimento il progetto omni-provider del nuovo Walmart. Il successo della nuova strategia è già documentato dal vistoso aumento delle transazioni (+30%) degli ultimi mesi. Così il retailer più grande del mondo (con la maggiore quota anche negli Stati Uniti) oggi non è più solo un rivenditore in proprio (in store e online) con la sua clientela fidelizzata, ma anche marketplace per piccoli venditori professionali (che produce il 10% del fatturato e-commerce), piattaforma di scambio per prodotti di seconda mano, nonché media network per brand inserzionisti. Tutto sotto il brand Walmart. L’approccio non è vendere il nuovo ad ogni costo, ma piuttosto essere presenti laddove avvengono le numerose transazioni sull’usato, sapendo che queste possono diventare preziose occasioni di conversione e di brand awareness.