Ristorazione record in Italia, con le catene che incidono ancora poco
La ristorazione italiana cresce quasi a doppia cifra nel 2023 ed è leader in Europa secondo il report di Deloitte. Le catene non sfondano, ma crescono in linea con i trend globali.
I ristoranti italiani sono primi in Europa con quarantuno miliardi di euro di fatturato nel 2023, su un mercato di consumi alimentari fuori casa che ne vale il doppio, e una crescita del +9,6% su base annua. Nel mondo, la cucina italiana vale 240 miliardi (dodici in più rispetto al 2022). I nuovi dati del Foodservice Market Monitor, presentati in anteprima da Deloitte all’interno della tavola rotonda di AIGRIM (Le catene di ristorazione in Italia, tra opportunità e criticità organizzata), mostrano uno scenario incoraggiante per il mondo della ristorazione, che cresce a livello globale, cresce in Italia e nei centri commerciali della penisola rappresenta la categoria merceologica che in assoluto cresce di più. La ristorazione full service (il modello tradizionale con servizio al tavolo, distinto da quick service e bar) è la categoria in cui l’Italia si posiziona al vertice della classifica europea, nonostante un anno record per il numero di chiusure. In un mercato che è internazionalmente riconosciuto per la varietà dell’offerta, è ancora rilevante la bassa incidenza delle catene commerciali di ristorazione (10% nel 2024), che a livello europeo pesano per il 26,5% e a livello globale prendono oltre un terzo (35%) del giro di affari, con il 60% di locali quick-service.
Le catene della ristorazione che operano in Italia hanno concluso un anno non meno incoraggiante: nel 2023 hanno fatturato otto miliardi, con una crescita annua che sfiora l’11% (e supera di un punto e mezzo la media della categoria ristoranti). Le maggiori insegne sembrano concordi, sentendo gli interventi della tavola rotonda di AIGRIM, nel realizzare un piano massiccio di aperture come strategia per i prossimi anni. Lo conferma l’espansione dei tre principali fast food: McDonald’s (700 locali di cui 154 dopo il 2020 e 50 previsti per quest’anno), Burger King (70 inaugurazioni negli ultimi cinque, di cui 34 solo nel 2023, da replicare nel 2024) e KFC (che ha aperto 14 nuovi locali nel 2023, valsi un +25% di incassi, e ne sta aprendo altri 28 quest’anno). Chef Express, che ha definito il 2023 l’anno migliore di sempre (con ricavi intorno ai 700 milioni), ha annunciato trenta aperture con Alice Pizza entro il 2028. Autogrill, che conta più di 400 locali distribuiti tra autostrade, aeroporti, stazioni e centri commerciali, porta avanti alcune partnership importanti che possono ridisegnare l’offerta food e l’esperienza di consumo. Con Eataly ha aperto uno store e un ristorante nell’area di servizio di Dorno sull’A7 (che si aggiunge all’Autogrill-Eataly di Modena inaugurato nel 2016) e la nuova Terrazza Eataly all’aeroporto di Fiumicino. Con 12oz, insegna italiana specializzata in caffetteria take-away, ha aperto un primo punto in affiliazione a Milano, nel passaggio della metro di Famagosta, che secondo Luca D’Alba, DG food & beverage di Avolta Italia (di cui Autogrill fa parte), anticipa un nuovo network di punti di vendita strategici nei centri cittadini.
Per Tommaso Nastasi, partner e value creation service leader di Deloitte Italia, «il crescente aumento dei consumi fuori casa rende il mercato del food service sempre più attrattivo per i diversi operatori dell’industria del food&beverage. Le sfide di creazione di valore del prossimo futuro saranno trainate da un modello di business customer oriented, aperto anche a bacini internazionali, oltre che una migliore gestione operativa del punto vendita». In termini di esperienza, i consumatori ricercano un servizio personalizzato e un prodotto su misura, alimentando un nuovo trend chiamato eatertainment: intrattenimento e spettacolo, abbinati al cibo.