Diverse ricerche, e i primi numeri sulle visite in store, dimostrano che andare in negozio piace ancora ma solo se ci sono offerte e ribassi. Forse è arrivato, per gli store, il momento di cambiare strategia.

Toccare, provare, chiedere, passeggiare. Alla base dell’esperienza fisica  di shopping c’è la relazione: con il prodotto, con il negoziante, con la città. Un’esperienza di relazione ancora piacevole e appagante, visto che, nonostante la Black Friday Week, il cyber monday e le continue offerte online, i primi giorni di saldi fanno registrare buoni risultati, mettendo di buon umore gli esercenti, che si tratti di quelli dei centri storici a quelli degli outlet. Saldi con luci e ombre: l’afflusso di pubblico è dovuto sì alla voglia di togliersi uno sfizio, ma anche al fatto che i costi, lievitati a causa dell’inflazione e del caro energia, diventano accessibili solo in occasioni di ribassi e promozioni. Il rischio è che i negozi si trasformino sempre di più in luoghi dove si accede solo durante i saldi o per vedere off line quel che si compra online a prezzi più contenuti. In uno scenario come questo è forse davvero opportuno chiedersi se ha ancora senso una deregulation sulle promozioni nell’ambito dell’e-commerce, a fronte di una regulation così stringente per i negozi fisici. Cinzia Ligabue, presidente Licom, è intervenuta sull’argomento, mettendo in evidenza le criticità di questo sistema: «Un sistema pensato e regolamentato quando il commercio era solo quello dei piccoli negozi, mentre da tanti anni prima le catene commerciali e poi soprattutto l’online hanno completamente stravolto. Nonostante questo, i negozi classici sono ancora regolamentati come nel secolo scorso».

Una osservazione che sottolinea come per i negozi fisici debbano trovare nuove strade e modi per attrarre costantemente il loro pubblico, puntando su soluzioni che li supportano nella comunicazione salvaguardando la loro unicità.