Da Dr. Martens a Brooks, i passi avanti delle calzature verso la sostenibilità.
I grandi brand guidano la ricerca di materiali funzionali al design e alle performance di prodotto. Dalla nuova edizione di MICAM un nuovo marchio che certifica la sostenibilità dei calzaturifici.
Alcuni brand delle calzature mostrano sensibilità verso le conseguenze ambientali delle proprie produzioni e cercano di mitigarle, come dimostra Dr. Martens con due nuovi prodotti di punta che mettono la sostenibilità al centro della propria campagna di lancio. Gli stivali 1460 e le scarpe 1462 creati per la collezione DeadStock (che in gergo definisce le giacenze inattive ma letteralmente significa “merce morta”) sono le nuove Dr. Martens “zero waste” che mettono insieme due strategiche virtù materiali: da un lato, utilizzano pellame recuperato da eccedenze di magazzino non smaltite, dall’altro, “le cuciture esagerate, le variazioni di colore, i bordi non rifiniti, gli occhielli perforati a mano” e non combacianti producono un effetto patchwork ogni volta diverso che conferisce un elemento di unicità a ogni scarpa confezionata. Dunque, una scarpa win-win per il consumatore che cerca un prodotto non omologante ma allo stesso tempo premia più volentieri un brand sostenibile.
Nel segmento sportivo si fa notare Ghost 15, la scarpa carbon neutral di Brooks che arriva prima nelle vendite del brand e continua a intensificare gli sforzi per ridurre l’impatto sull’ambiente. Oltre a utilizzare materiali riciclati per il 90% del tessuto della tomaia, migliora infatti anche il processo di tintura, con processi a impatto ridotto che hanno eliminato un decimo delle emissioni medie. Per Carson Caprara, VP Footwear di Brooks Running, «se prima l’obiettivo era riuscire a pareggiare il livello di performance delle calzature prodotte con materiali sostenibili, ora la sfida è trovare nuovi prodotti sostenibili capaci di renderle migliori da ogni punto di vista. […] Per ridurre il loro impatto sull’ambiente non basta migliorare un solo aspetto, bisogna migliorare tutto».
A MICAM, salone internazionale della calzatura che conclude oggi la sua 95esima edizione (19-22 febbraio 2023), la sostenibilità è uno dei quattro temi intorno a cui si svolgono tutte le attività della fiera: trends&materials, sustainability, art fashion heritage and future e the future of retail. Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici e MICAM, racconta a Pambianco: «Abbiamo completamente rinnovato la parte di MICAMX perché il buyer non deve soltanto acquistare, ma fare un’esperienza di formazione e aggiornamento sui trend e nuovi tipi di vendita». L’enfasi sulla sostenibilità non si limita a questo, ma trova la sua massima espressione nel progetto VCS (Verified and Certified Steps) appena lanciato da MICAMX, che sarà il primo marchio di certificazione della sostenibilità per i calzaturifici che intraprendono un percorso di valutazione, misurazione e, soprattutto, miglioramento delle performance, secondo parametri riconosciuti a livello internazionale.