Abbiamo parlato con Coralie Palti, Presidente della Fondazione Altavia, per capire come agisce concretamente la Fondazione e come supporta commercianti piccoli e piccolissimi, fisici, phygital e only digital.

Entro il 2050 quasi il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree cittadine. I decision maker e gli urbanisti dovranno mettere al primo posto della loro agenda di lavoro le considerazioni sulla salute della gente che vive in città. Si tratta di una città dove viene ampliata l’offerta e la dislocazione fisica di servizi pubblici e privati, garantendone l’accesso nel raggio di 15 minuti a piedi, equilibrando le differenze tra quartieri, valorizzando le specificità, cercando di ridurre gli spostamenti inter quartiere e favorendo la fruizione dei servizi attraverso i servizi digitali.

Giulia e Martina condividono uno spazio, quello di Cortile 68. Se ricordate ne abbiamo parlato nella seconda puntata (la puoi riascoltare qui). Giulia realizza gioielli artigianali con metalli preziosi e non, in stile minimal per la sua linea Karibu Bijoux. Martina ha un e-commerce e uno shop su Instagram sui quali vende costumi da bagno, gioielli, foulard, prodotti in ceramica dipinti, quadri, scrunchies.

Nel quarto episodio abbiamo chiesto loro se hanno sentito o sentono la necessità di un supporto per capire come sviluppare o come ampliare la loro attività. Ci siamo chiesti come i negozi di quartiere possano rispondere alle richieste di esperienze di personalizzazione, in modo da offrire un assortimento cucito sui bisogni di un consumatore che vuole essere conosciuto, ri-conosciuto, profilato e seguito. Ne abbiamo parlato con Coralie Palti, Presidente di Altavia Foundation, che ha l’obiettivo di sostenere la creazione di imprese a servizio del territorio, cercando innanzitutto di capire che impatto ha avuto l’acquisto online sui negozi di prossimità.