[Dossier] Le dirigenti del retail #1: Francesca D’Angelo Valente «in Henkel parità di genere entro il 2025».
Le donne che hanno raggiunto posizioni di rilievo nel mondo del retail sono (troppo) rare. E invisibili. Per questo motivo abbiamo deciso di conoscerle meglio, facendoci raccontare il loro percorso lavorativo, le sfide di ieri e quelle di domani. Ne abbiamo parlato con Francesca D’Angelo Valente, Marketing Director Italy di Henkel Consumer Brands.
Cosa consiglierebbe, oggi, ad una giovane donna che si appresta ad entrare nel mondo del lavoro?
Rispondo citando i dati di un’indagine condotta dalla Hewlett Packard: quando si parla di ricerca di lavoro, gli uomini rispondono a un’offerta anche se il loro profilo è in linea solo per il 60% con i requisiti indicati. Le donne, invece, inviano la loro candidatura solo se il loro profilo è compatibile al 100% con quanto richiesto. Per questo il mio primo consiglio è: candidatevi. Sembra banale ma è fondamentale non autolimitarci, non porci limiti che esistono solo nella nostra mente. Se l’offerta arriva da una grande multinazionale o da un’azienda che opera in un settore storicamente a maggior presenza maschile, non scoraggiatevi, non pensate di non essere all’altezza: provateci.
Il secondo consiglio che mi sento di dare è: fate ricerche sull’azienda per cui vi state candidando e, in sede di colloquio, fate domande: chiedete quali sono i valori aziendali, in che modo vengono gestite le risorse. Oggi siamo finalmente più coscienti dei nostri diritti e meno propense a scendere a compromessi, a essere trattate diversamente dai nostri colleghi uomini o a ricevere stipendi inferiori a parità di mansioni. Per questo, è importante conoscere la realtà per cui facciamo application, preferendo quelle che rispettano, in primis, i nostri diritti e la nostra visione del mondo. In Henkel, per esempio, le risorse umane adottano un protocollo per cui i curricula sono sempre selezionati in numero paritario a seconda del genere, tanti uomini quante donne. Per noi la leadership femminile è un elemento cruciale e il nostro obiettivo in questo senso è chiaro: parità di genere entro il 2025. Oggi, il 38% delle posizioni manageriali a livello globale è coperto da donne, in Italia le donne rappresentano già il 41% del management, con un balzo di ben 3 punti percentuali, ottenuto nell’ultimo anno, e la presenza femminile è sempre più numerosa a tutti i livelli e in tutte le sedi, anche negli stabilimenti e in dipartimenti come la Ricerca & Sviluppo, la Digitalizzazione e l’Ingegneria.
C’è al momento all’attivo in azienda un progetto, sul tema della inclusione e della diversity, a cui tiene particolarmente?
Nel 2020, mentre la pandemia Covid-19 costringeva i dipendenti della sede di Milano a lavorare da remoto a tempo pieno, è nata Pinkom, una community interna che si è data l’obiettivo di condividere suggerimenti e proposte per rendere l’organizzazione ancora più inclusiva. Oggi, vi partecipano circa 140 persone (il 30% sono uomini), che si confrontano online e attraverso appuntamenti periodici. Proprio da questa community è nata l’idea di realizzare il progetto diversaMENTE a cui tengo particolarmente.
Il progetto, attivo dal 2021, prevede una serie di Talks aperti a tutti i dipendenti di Henkel, in cui approfondire alcune tematiche specifiche in ottica di parità dei diritti, inclusione, accoglienza e celebrazione di ogni diversità. L’idea è quella di ribaltare la prospettiva da cui spesso si parla di inclusione, facendosi ispirare da ospiti e testimonial di eccezione che raccontano la loro esperienza diretta. Per fare qualche esempio, il primo talk, realizzato ad ottobre 2021, ha visto come protagonista Fiona May, che ci ha raccontato le difficoltà che le donne ancora affrontano nel mondo dello sport: dalla fatica per ottenere gli stessi riconoscimenti e la visibilità dei colleghi maschi, alla gestione, non sempre indolore, della maternità, fino alla rappresentanza tuttora limitata ai vertici delle federazioni nazionali e internazionali. Quest’anno, invece, ci siamo focalizzati sul tema dell’educazione finanziaria. Siamo la prima azienda del largo consumo ad essersi associata a FEduF – Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio. Ancora oggi vi sono, infatti, tanti stereotipi secondo cui le donne non dovrebbero occuparsi di questioni finanziarie, in contesti sia lavorativi sia domestici, e l’obiettivo è trasmettere nuove consapevolezze e punti di vista sulla relazione con il denaro, quale strumento di benessere e di sostenibilità per il futuro, oltre che un elemento imprescindibile per la propria realizzazione personale e per la propria indipendenza.
A proposito di sostenibilità, non c’è azienda, oggi, che non stia lavorando su questo tema. Quali sono le richieste dei vostri consumatori? Come state rispondendo e che evoluzione vedi nei prossimi anni, nelle richieste e nelle risposte?
La sostenibilità è un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico e verso cui i consumatori sono sempre più sensibili e attenti. Come Henkel, siamo fortemente impegnati in quest’ottica e agiamo, ad esempio, sul packaging, sempre più compatto e con quote crescenti di plastica riciclata negli imballaggi. Oggi possiamo affermare che la quasi totalità dei nostri pack è riciclabile al 100% e che le nostre fabbriche utilizzano energia verde, senza produrre rifiuti in discarica.
Specificatamente nell’area Supply-Sales, da due anni abbiamo un progetto con i nostri clienti Retail per ottimizzare il ciclo dell’ordine e migliorare il carico medio, riducendo quindi i camion in circolazione e la C02 immessa.
Non solo sostenibilità però, quello che stiamo osservando in questo momento da parte dei consumatori è la ricerca di prodotti particolarmente performanti e innovativi, per i quali sono anche disposti a selezionare prezzi premium.
Oggi i consumatori preferiscono prodotti che, per il bucato o per la lavastoviglie, siano in grado di assicurare ottime performance anche con cicli brevi, eco o a basse temperature, permettendo di di risparmiare in termini di consumi. In quest’ottica, come Henkel, ci impegniamo nel comunicare in modo semplice tutte le informazioni per l’utilizzo corretto dei nostri prodotti, così da ridurre al minimo gli sprechi in termini di risorse, e nello sviluppare formule innovative attive già a basse temperature o efficaci in dosaggi minori perché concentrate.
Veniamo da tre anni che hanno profondamente cambiato non solo le richieste dei consumatori, ma l’approccio e gli investimenti sui vari touchpoint di comunicazione. Questi cambiamenti si riflettono nelle vostre strategie di comunicazione commerciale? E, se sì, come?
Guardando allo scenario macroeconomico attuale, abbiamo davanti numerose sfide, prima fra tutte l’alto livello di inflazione e la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, che può portare alla scelta di marche e prodotti che puntano su un prezzo assoluto inferiore per intercettare le dinamiche congiunturali, ma che ha implicazioni relative al compromesso rispetto al valore reale dei prodotti acquistati.
In un simile contesto puntare sul nostro portafoglio di marche multi-categoria focalizzandoci su proposizioni premium e innovazione di valore è un pilastro fondamentale della nostra strategia.
Prevediamo un piano di investimenti orientato a valorizzare le principali marche dall’equity forte, storiche e caratterizzate da un DNA innovativo, in tutte le categorie di prodotto della divisione Henkel Consumer Brands, quindi Laundry, Home Care e Beauty care. Un approccio che punta a massimizzare il successo di un portafoglio selezionato di prodotti, per continuare a rispondere efficacemente ai nuovi trend di mercato, focalizzandoci su proposizioni premium e innovazione di valore.
La nostra strategia di comunicazione integra in maniera strutturale i canali più tradizionali come la TV e il supporto digital/social con declinazioni diverse a seconda del target audience delle nostre marche.
Prevediamo in particolare aumenti negli investimenti in comunicazione a supporto dell’equity delle nostre marche di punta, tra cui Dixan, Schwartzkof Palette, Pril, Perlana, Bref TWC e L’Acchiappacolore.