Consumi, dammi tre parole : riduzione, semplificazione, insoddisfazione.
In occasione del Workshop Migliore Insegna 2023, sono stati presentati i risultati dell’indagine indipendente realizzata da Ipsos in per Largo Consumo e volta a raccogliere le valutazioni delle esperienze di acquisto degli italiani sia nei negozi fisici che online.
Un vero e proprio sboom. Potremmo definire così, con una espressione un po’ gergale e d’effetto, i dati divulgati qualche giorno fa dalla ricerca realizzata da Ipsos per Largo Consumo, nel quando della iniziativa Migliore Insegna 2023, che ha preso già il via a Novembre, con l’assegnazione del premio ai vari vincitori. La ricerca, che misura ogni anno la qualità del rapporto tra insegne e clienti, restituisce la fotografia di un consumatore che si avviava fiducioso verso un periodo più roseo, dopo gli anni della pandemia, e che si ritrova in uno scenario bellico, con problemi nella supply chain e, soprattutto, schiacciato dall’inflazione e dalla preoccupazione per il futuro. Elementi che si traducono nei comportamenti di acquisto. Oltre un intervistato su due rinuncia all’acquisto di prodotti superflui e uno su due pensa di limitare gli sprechi di cibo e di comprare prodotti in promozione. L’aumento dei prezzi causa poi, nel 19% del campione anche una infedeltà nella scelta del retailer, soprattutto nei settori di largo consumo, anche se a risentirne è soprattutto il mondo dell’alimentare. Che non si pensi, però, che venga meno l’attenzione alla qualità. Il consumatore post Covid ha mantenuto ed enfatizzato la ricerca di prodotti buoni, per come sono prodotti e per le qualità organolettiche.
Ma oltre ai dati connessi allo scenario economico e sociale, fa capolino un elemento interessante. Il 19% del campione non è soddisfatto dell’assortimento e della disponibilità degli store, a tutti i livelli merceologici. Un portato, forse, dell’abitudine, sempre più diffusa, di fare acquisti online, disponendo di una scelta più variegata e potenzialmente disponibile. Insoddisfazione che si traduce, anche in questo caso, nel diversificare i le insegne di riferimento.
Elemento di novità dell’edizione Migliore Insegna 2023 è stata anche l’introduzione di aspetti legati alla relazione emozionale con l’insegna. Due, in particolare, sono considerati essenziali per i clienti del mondo retail: la capacità di far percepire che si sta trattando il cliente in modo equo e la semplificazione dell’esperienza, rassicurando il cliente nei momenti di stress e creando dei momenti memorabili. La qualità espositiva e l’atmosfera/design del punto vendita sono cruciali nel soddisfare questa attesa. Elementi che non tutti i retailer sono ancora in grado di cogliere e sintetizzare, in quello che un è panorama completamento trasformato dagli ultimi tre anni. E che le prossime trasformazioni legate alla AI promettono di rivoluzionare ulteriormente.