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Consumi : lo strano Natale 2022 e i timori per il 2023.

Consumi : lo strano Natale 2022 e i timori per il 2023.

Il rapporto Conad di fine anno e i primi dati sugli acquisti natalizi fotografano un Paese più che mai attento alle spese e preoccupato per il futuro

 

Non è Natale senza regali, diceva l’incipit di un famosissimo libro. E anche in questo Natale le persone stanno dimostrando che, per i regali, si spende, nonostante l’inflazione, il caro energia, la paura che domani le cose non miglioreranno.

 

Si spende, ma si spende diversamente. La tendenza, sottolineata anche dall’Istituto di ricerca Ipsos, è piuttosto quella di anticipare gli acquisti, approfittando degli sconti dei vari Black Friday o Cyber Monday, cercando occasioni di acquisto a buon mercato o sfruttando punti e coupon o comprando articoli di seconda mano.

 

Inoltre, hanno subito un incremento i finanziamenti o piani per dilazionare i pagamenti, anche da parte di chi non aveva mai fatto ricorso a questi strumenti. Dato interessante: si torna anche a spendere nei negozi fisici. Tendenza, questa, non solo italiana. In Francia c’è stato un vero e proprio boom di negozi e grandi magazzini, dopo anni di approvvigionamento digitale.

 

Ma la vera domanda è, naturalmente, quali sono gli scenari nel 2023, al di là del Natale, che fa sempre storia a sé. Una voce importante ed autorevole come quella di Francesco Pugliese non nasconde le sue preoccupazioni, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Si rischia, secondo L’AD Conad, un 2023 insostenibile dal punto di vista dell’inflazione con un rischio reale di «riduzione dei volumi di vendita nella gdo, che sta già avvenendo, e anche un cambiamento nei consumi, con un downgrading del carrello. In sostanza i consumatori spendono di più per comprare di meno. Un comportamento che non va solo in direzione dei primi prezzi, ma che si esprime anche come attenzione al prezzo all’interno delle singole categorie».