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Dalla farmacia alla GDO: il boom degli integratori.

Dalla farmacia alla GDO: il boom degli integratori

 

Gli integratori alimentari in costante crescita accendono il dibattito nel mondo pharma. E la GDO cerca di superare le farmacie.

 

All’interno dell’Unione Europea l’Italia ha il record di vendite di integratori alimentari. Da sola rappresenta il 26% del mercato, superando con un certo distacco la Francia e la Germania, ferme al 19% e al 15%. Il grande successo degli integratori è iniziato durante il periodo pandemico, quando molte persone  hanno cominciato a interessarsi ai possibili rimedi per un maggiore benessere psicofisico, o per alcuni problemi prima trascurati. Secondo Germano Scarpa, presidente dell’associazione Integratori e Salute, dal crescente interesse del pubblico trarranno beneficio anche i servizi sanitari grazie al consumo per scopi preventivi.

La farmacia è il canale di vendita più importante, con un fatturato di oltre tre miliardi e mezzo di euro. Durante Cosmofarma, il più importante evento del settore Health Care e Beauty Care è stato infatti dedicato ampio spazio all’integrazione alimentare, in particolare a quella degli sportivi, protagonista di un simposio dal titolo “La farmacia per lo sport”.  Il secondo canale è la GDO, con volumi decisamente inferiori (272 milioni di euro), ma in netta crescita: +14% in un solo anno. Recentemente Fabio Guffanti, CEO di Havea Italia, intervenendo al settimo Beauty Summit di Pambianco, ha comunicato il proposito di Havea di espandersi proprio nella grande distribuzione, incrementando la presenza dei marchi già conosciuti e portandone nuovi, anche grazie ad alcune recenti acquisizioni.

Accanto al grande successo riscosso tra retailer e utenti finali, ci sono medici e ricercatori che invitano alla cautela, segnalando i potenziali effetti collaterali degli integratori o la loro mancanza di efficacia, poiché se assunti in assenza di particolari problematiche possono alterare il regolare funzionamento dell’organismo. Il dibattito tra sostenitori e detrattori è acceso e la comunità scientifica tenta di fare da arbitro, suggerendo che il prodotto sia inserito negli appositi protocolli e (ancora meglio) assunto sotto controllo medico. L’Unione Europea a gennaio ha proibito la vendita di due integratori per l’aumento della massa muscolare che contenevano sostanze vietate. Ma forse in questo caso specifico bastavano i nomi – Escobar e Killzone – per mettere in guardia i consumatori.