Immagino di GS1, made in Italy e sostenibilità spingono le vendite
Etichette e confezioni dei prodotti le legge il 42% dei consumatori, secondo l’Osservatorio Immagino. E chi parla di sostenibilità – 8 referenze su 10 analizzate – ci ha guadagnato.
È uscita lunedì la quattordicesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che analizza e racconta i cambiamenti della spesa fatta dagli italiani nei supermercati e ipermercati su tutto il territorio nazionale, attraverso le informazioni riportate sulle etichette dei prodotti che mettono nel carrello. Le informazioni sono sia quelle obbligatorie (come i dati sui nutrienti) sia quelle volontarie (claim, marchi, certificazioni) e si riferiscono a un paniere di prodotti molto rappresentativo, che ha superato le centotrentaseimila referenze.
Il made in Italy è ancora, e di gran lunga, il fenomeno più importante e pervasivo nel largo consumo confezionato che transita da supermercati e ipermercati. Canali
dove il 27,5% dell’assortimento confezionato e il 28,7% dell’incassato si devono ai prodotti che evidenziano in diversi modi in etichetta il loro rapporto con il territorio italiano, dalla semplice attestazione dell’origine nazionale (quello che va per la maggiore, ma non il più redditizio, è esporre la bandierina tricolore) alle denominazioni Dop o Docg. Complessivamente si tratta di quasi ventiseimila referenze che, nell’anno finito a giugno 2023, hanno superato gli undici miliardi di euro di sell-out. Rispetto ai dodici mesi precedenti, hanno registrato una crescita del +10,8% in termini di fatturato, a fronte però di un calo dei volumi del -4,2%, generalizzato su tutti i claim e le denominazioni rilevati.
Nel paniere delle indicazioni geografiche riconosciute dall’UE (Dop, Doc e Docg) si contano circa cinquemila prodotti per quasi un miliardo e mezzo di euro di giro d’affari nel canale moderno, che incidono rispettivamente per il 4,8% e il 3,9% sul totale monitorato. Nei dodici mesi del’indagine, le vendite sono diminuite del -2,7% a valore e del -2,6% a volume: trend da ricondurre al calo dei volumi specie per i vini Doc e Docg italiani, lo spumante charmat secco e lo spumante classico. Entrando nel dettaglio emerge però l’ottima performance dei soli prodotti di origine protetta (sono circa milletrecento referenze) che hanno registrato il maggior tasso di crescita a valore (+11,8%) senza intaccare i volumi (+0,1%) nonostante una lieve contrazione della componente di offerta (-1,8%). Tra i prodotti tipici regionali, gli unici che abbiano segnato un aumento nei volumi provengono da Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Molise e (con un +0,5%) la Sardegna.
La crescita dell’attenzione alle tematiche ambientali ed etiche ha spinto GS1 Italy – nel 2019 – ad adottare un nuovo approccio, messo a punto dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per riuscire a leggere e rappresentare in modo più ampio e completo come la sostenibilità sia entrata sulle etichette dei prodotti di largo consumo. Così è emerso che parlano di sostenibilità (ambientale, sociale e benessere animale) sulle proprie confezioni l’83,2% delle referenze, e che questi prodotti sono stati meno colpiti dalla spending review degli italiani. Tra le varie declinazioni della sostenibilità, i diecimila prodotti che attestano un impegno misurabile in campo sociale (come il fair trade) registrano una crescita delle vendite a valore sopra la media (+16,8%) e una diminuzione dei volumi più moderata (-3,5%).