Italia, Beauty Valley mondiale
Grazie all’outsourcing, in Italia vola l’industria della bellezza. A poche settimane dall’inizio di Cosmoprof una ricognizione sulle scommesse del settore, alle prese con le innovazioni legate ai AI ed AR.
Il Beauty italiano cresce, anzi corre. E lo fa soprattutto soprattutto a monte della catena del valore perché produce circa il 40% (in outsourcing) di tutto il mercato mondiale che arriva fino al 60-70 per cento se consideriamo il segmento lusso di beauty make-up. Terza in Europa per fatturato, dopo Germania e Francia, la industry italiana del personal and beauty care prevede di chiudere il 2023 con quattrocento miliardi di dollari di fatturato globale e arrivare al 2027 con oltre cinquecento miliardi e una crescita media annua di oltre il 4%. Risultati che portano a parlare dell’Italia come una vera e propria Beauty Valley. Lo confermano anche i dati del Cosmoprof, che aprirà tra poche settimane a Bologna la sua cinquantacinquesima edizione, con un pienone di partecipazioni da tutto il mondo. Sono già oltre tremila le aziende provenienti da sessantasette paesi che hanno confermato la loro presenza (+4% rispetto al 2023), e l’area espositiva è sold-out. Il 58% degli espositori proviene dall’Europa, il 42% da paesi extra europei. Rilevante la percentuale di nuovi espositori rispetto al 2023, il 35% del totale.
Un settore più che vivace, quindi, che si sta attrezzando alle sfide future con maggiori investimenti in comunicazione e sperimentazione di progetti AI. Lo si vede, anche in questo caso, dalla sezione che il Cosmoprof dedica alle aziende Beauty Tech che stanno ridefinendo il mercato attraverso prodotti e servizi all’avanguardia. All’interno del Padiglione 14 sarà possibile vedere e testare Tecnologie 3D/AI/AR/VR, app e software applicate al mondo retail, retail analytics, app per try on virtuale, piattaforme online, soluzioni digitali. Soluzioni che alcuni brand stanno già proponendo alla loro clientela. La francese L’Oréal, prima azienda per fatturato a livello mondiale attiva nel settore bellezza e cosmetici, ha co-creato Lore con NTT DATA. Si tratta di un assistente virtuale in grado di interagire con ogni cliente in modo iper-personalizato e con un linguaggio naturale, proprio come farebbe un essere umano. Boots starebbe testando un personal shopper ChatGPT in grado di fare raccomandazioni personalizzate per rossetti e regali di bellezza nelle vendite online.