La pioggia e le temperature basse hanno sfavorito gli acquisti e i commercianti chiedono il rinvio dei saldi. Ma a soffrire non è solo il comparto moda.

Il clima piovoso e freddo delle ultime settimane (per non dire mesi) non è una iattura solo per i metereopatici. A pochi giorni dall’inizio dei saldi, fissato per il 6 luglio in quasi tutta Italia, i retailer del settore moda chiedono che venga spostata la data più in là.Pioggie e basse temperature hanno fatto sì che il campionario estivo sia stato particolarmente penalizzato e i negozi si troverebbero a vendere in saldo senza aver realizzato alcuna marginalità nei mesi precedenti. infatti, ha fatto sì che i capi estivi non venissero acquistati e i negozi si troverebbero a vendere, realizzando pochissima marginalità.  È così che i negozi di abbigliamento e accessori – dalle attività di quartiere fino alle grandi catene del ‘pronto moda’ – stanno chiedendo, sostenuti da associazioni di categoria come Confimprese, Federdistribuzione e Federmoda-Confcommercio, il rinvio dei saldi estivi, oltre a una rimodulazione, più generale, del calendario delle svendite di fine stagione. Naturalmente non sono solo i negozi di abbigliamento a soffrire: le presenze in spiaggia nel mese di giugno sono all’incirca del – 60%, con significativo impatto su stabilimenti balneari e, in generale, tutti i consumi stanno registrando oscillazioni al ribasso già dal mese di aprile, con un significativo – 7% per quanto riguarda la ristorazione. 

E che il (mal)tempo sia un fattore determinante per il business, lo dimostrano anche i dati di una una survey fatta tra 55 responsabili di supermercati e convenience store di insegne francesi, territorio in cui l’utilizzo dei dati meteo è più avanzato in Europa, dove emerge che per quasi l’80% dei rispondenti è fondamentale  avere dati meteo per monitorare il flusso dei clienti, migliorare la supply chain, organizzare le scorte, pianificare promozioni e capire che frutti darà una giornata uggiosa.