TikTok e il ban Usa: come, perché, se, quando. E cosa potrebbe accadere in Europa
La proposta di legge in Campidoglio preoccupa anche migliaia di aziende che vivono con la TikTok Economy e concorrono a 24 miliardi di PIL. Per TikTok Italia “si limita un diritto costituzionale”.
La Camera americana ha votato a larga maggioranza a favore di una legge che potrebbe segnare l’inizio della fine per TikTok negli Stati Uniti, ponendo le basi per un divieto totale della popolare app cinese. Questa decisione, che riflette crescenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la protezione dei dati degli utenti, potrebbe avere conseguenze di vasta portata, non solo per utenti e creatori di contenuti ma anche per il vasto ecosistema di brand che hanno investito in TikTok come parte integrante delle loro strategie di marketing.
Perché questa decisione
La mossa del governo USA arriva in un contesto di crescente tensione tra Washington e Pechino, con TikTok al centro di preoccupazioni relative alla sicurezza dei dati e alla possibile influenza del governo cinese. Le autorità temono che le informazioni raccolte dalla piattaforma possano essere utilizzate per scopi di spionaggio o manipolazione, un’accusa che TikTok e la sua azienda madre, ByteDance, hanno ripetutamente negato. Nonostante ciò, la decisione di procedere verso un divieto rispecchia un approccio sempre più cautelativo riguardo alla gestione delle app e delle tecnologie straniere negli Stati Uniti.
Conseguenze negli USA
Diversi analisti finanziari hanno valutato i potenziali effetti a catena del divieto di TikTok su Apple e Tesla, sottolineando l’inevitabilità di una ritorsione cinese se TikTok venisse bandito. Il mercato cinese per Apple rappresenta quasi il 20% delle sue vendite totali. La dipendenza di Tesla è altrettanto notevole visto che le entrate cinesi costituiscono il 22,5% delle sue entrate totali. Lo scenario in cui il governo di Pechino potrebbe costringere Apple e Tesla a cedere le loro attività in Cina, inclusa qualsiasi proprietà intellettuale ad esse associata, non è considerato improbabile.
Possibili scenari in Europa
L’Europa osserva attentamente gli sviluppi negli Stati Uniti, conscia delle implicazioni che una simile decisione potrebbe avere a livello globale. Al momento non ci sono segnali di un divieto imminente in Europa, anche se diverse preoccupazioni sulla piattaforma erano già state espresse dalla Commissione UE, che ha aperto un’inchiesta qualche settimana fa. Inoltre, a rincarare la dose, è arrivata qualche giorno fa la multa dell’Autorità Garante e per la Concorrenza e il Mercato che ha sanzionato per dieci milioni di euro l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy Srl, dopo aver accertato che «risultano inadeguati i controlli della società sui contenuti che circolano sulla piattaforma, in particolare quelli che possono minacciare la sicurezza di soggetti minori e vulnerabili». Alla luce di questi eventi, non è improbabile che il Continente possa adottare un approccio più stringente nei confronti di TikTok, specialmente in materia di privacy e sicurezza dei dati, prevedendo nuove regolamentazioni e restrizioni e influenzando, così, la modalità di operare delle piattaforme social nel mercato europeo. Per un portavoce di TikTok Italia che abbiamo interpellato, l’obiettivo è chiaro: «Il divieto totale di TikTok negli Stati Uniti. Il governo sta cercando di privare centosettanta milioni di americani del loro diritto costituzionale alla libera espressione. Questo danneggerà milioni di attività commerciali, negherà agli artisti un pubblico e distruggerà i mezzi di sostentamento di innumerevoli creator in tutto il paese».
Effetti sulla TikTok Economy
La cosiddetta “TikTok Economy”, che include tutto, dalla creazione di contenuti alla pubblicità e al commercio elettronico, potrebbe subire un duro colpo. Secondo uno studio di Oxford Economics, società di consulenza finanziaria, lo scorso anno TikTok ha generato entrate per quasi quindici miliardi di dollari per i proprietari di piccole imprese e ha contribuito con ventiquattro miliardi di dollari al prodotto interno lordo degli Stati Uniti. Lo studio ha inoltre rilevato che TikTok supporta almeno 224.000 posti di lavoro americani, con il maggiore impatto economico in California, Texas, Florida, New York e Illinois. Il ban di TikTok sarebbe una vera “botta” per queste micro imprese e per il mondo dei creators. Non a caso sono stati proprio loro a manifestare poche ore dopo la pronuncia della Camera. Per i creatori di contenuti, un divieto negli Stati Uniti significherebbe perdere accesso a uno dei mercati più lucrativi, con potenziali ripercussioni sulle loro entrate e opportunità di collaborazione con i brand, che a loro volta hanno trovato nella piattaforma un canale efficace per raggiungere un pubblico giovane e altamente coinvolto, sfruttando formati creativi e trend virali per accrescere la propria visibilità e vendite. Un divieto potrebbe costringerli a rivedere radicalmente le proprie strategie digitali, cercando alternative in un panorama mediatico in continua evoluzione, dove la capacità di anticipare e adattarsi alle nuove tendenze diventa cruciale.