Accelera l’automotive, sull’elettrico vince chi arriva primo.
Balzo in avanti dei mercati emergenti, buone notizie dall’Italia che chiude un mese sopra le aspettative ma rimpiange l’epoca pre-pandemica. Elettrico il futuro di Cina e Norvegia.
Il 2022 dell’automotive.
Nello scorso anno sono state immatricolate 79,4 milioni di auto nel mondo, con un calo di vendite del 2% rispetto al 2021. Questa parziale tenuta del mercato, nonostante il difficilissimo contesto economico, è stata possibile grazie all’aumento di vendite nei paesi emergenti, come India e Medio Oriente, che hanno in parte compensato le perdite nei paesi occidentali. Le auto elettriche, con un aumento di immatricolazioni del 66%, rappresentano il 9% del mercato con una presenza più forte in Cina e in Europa, rispettivamente del 15,6% e del 12,2%.
Il mercato italiano.
Aprile sembra confermare il buon andamento del settore auto nel nostro paese. Rispetto al 2022 le vendite di vetture sono aumentate del 29,2%, per un totale di 125.805 nuove immatricolazioni. Un simile risultato ha portato UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) a rivedere al rialzo le sue stime per il 2023, prospettando una crescita del 11,6% rispetto all’anno passato. Questi numeri sono però ancora lontani da quelli del periodo pre-pandemico. Secondo gli esperti il 2023 si chiuderà con il 23,3% di auto vendute in meno rispetto al 2019.
L’esempio norvegese.
In Unione Europea e parte degli Stati Uniti la produzione di auto a combustione sarà bandita dal 2035. Il New York Times ha dedicato un lungo servizio alla Norvegia, dove già oggi sono elettriche l’80% delle nuove auto. Il governo ne incoraggia l’uso sin dagli anni ’90 con numerosi incentivi, tra cui sgravi fiscali, parcheggi gratuiti ed esenzioni dai pedaggi. I cittadini norvegesi sembrano apprezzare il cambiamento in atto, che porta evidenti benefici come la riduzione dell’inquinamento acustico e ambientale. Non si è nemmeno assistito alla temuta perdita di posti lavoro, grazie alle posizioni aperte dalla nuova produzione. Le maggiori difficoltà sono segnalate dai rivenditori tradizionali che stanno scomparendo, sostituiti da aziende specializzate nella nuova mobilità. Rimangono tuttavia alcuni problemi da risolvere, primo fra tutti la mancanza di un’efficiente rete di stazioni di ricarica.
La concorrenza dalla Cina.
Un report di Allianz Trade fa il punto sul mercato cinese di auto a batteria. Secondo la società di assicurazioni le vendite di veicoli elettrici sono state il doppio che in Europa e Stati Uniti messi insieme. Per le grandi case automobilistiche europee, d’altra parte, aspettare troppo tempo per mettere l’elettrico al centro dei piani di sviluppo rappresenterebbe una potenziale perdita (stimata fino sette miliardi di euro), se entro il 2030 la produzione cinese arrivasse a coprire il 75% del mercato.