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Olimpiadi, il retail parigino aspetta a festeggiare

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© Paul Cox

A pochi giorni dall’inaugurazione dei Giochi, alcuni segnali fanno pensare che l’impatto sul commercio potrebbe essere deludente.

Mancano due settimane dall’inizio dei Giochi Olimpici a Parigi ma, al momento, le cifre delle prenotazioni non fanno parlare di un boom del turismo. L’occupazione degli hotel è scesa del 25%. Colpa, sicuramente, dei prezzi molto alti (biglietto metro e tassa di soggiorno triplicati), che stanno facendo sì che a Parigi, al momento, non ci sia un boom di prenotazioni. Tuttavia si moltiplicano le iniziative di brand e retailer (moda e beauty in particolare) per attirare i turisti che arriveranno.

La parte principale la fa LVMH, sponsor dei Giochi, che ha dato un’impronta decisamente glamorous a questa edizione, chiamando all’appello i brand notissimi e meno noti della famiglia Arnault: Vuitton produrrà a mano i bauli, compresi quelli per le torce olimpiche, Dior dovrebbe avere il ruolo di garante della cerimonia di apertura, Chaumet forgerà le medaglie, Berluti fornirà gli smoking e collaboratori selezionati di Sephora, accompagneranno la fiaccola nel suo viaggio lungo chilometri fino alla capitale francese. Ai blocchi di partenza anche il department store di famiglia, la Samaritaine, gioiello dell’Art Nouveau. Il grande magazzino, fino all’8 settembre, celebrerà in negozio gli atleti di tutti i giorni, offrendo loro esposizioni e collaborazioni dedicate allo sport: dalla mostra World Legends of Sports, all’installazione Domestic Games che mette in discussione il rapporto con lo sport nella vita quotidiana.

Un commitment non praticato da altri due altrettanto celebri templi dello shopping, decisamente più tiepidi verso i Giochi Olimpici. Galeries Lafayette ha già annunciato di aspettarsi un calo delle vendite nel suo negozio di punta in Boulevard Haussmann: secondo Nicolas Houzé, CEO di Galeries Lafayette, la “perdita di affari sarà tra il 5 e il 10%” quest’estate. E sarà dovuta alle difficoltà di accesso al centro di Parigi. A pochi passi di distanza, sullo stesso boulevard Haussmann, anche l’amministratore delegato dei grandi magazzini Printemps si mantiene cauto, preferendo non indicare l’impatto finanziario dell’evento.