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Sicurezza e social network, intervengono i governi.

Il Montana è il primo Stato a bandire TikTok, mentre In Italia si discute su social e minori. Intanto Meta sfida Twitter. I dati del social network di Elon Musk sono oggi anche al centro di una disputa con Microsoft.

 

Continua lo scontro tra il governo americano e TikTok

In America il Montana è il primo stato a vietare ufficialmente Tiktok. Da gennaio 2024 non si potrà più scaricare il social network dagli stores di servizi digitali. Secondo la legge appena approvata, una revoca del divieto sarà possibile solo dopo un’eventuale vendita di TikTok ad una società americana.

TikTok sembra in ogni caso determinato a opporsi con decisione al provvedimento, di cui segnala diversi profili di incostituzionalità, in particolare la violazione del primo Emendamento.

Intanto le risposte agli inquirenti Americani di Yntao YU, ex capo ingegnere di Byte Dance negli Stati Uniti, riportate dal New York Times, sembrano confermare l’utilizzo del governo cinese di TikTok per fini di spionaggio, oltre a segnalare diverse pratiche illegali di violazione della proprietà intellettuale e furto di idee a danno delle piattaforme concorrenti.

Challenge sui social: interviene Il Garante

Da inizio marzo con la risoluzione 7-00055 in parlamento sono iniziati lavori per il contrasto alle challenge, le sfide tra gli utenti dei social network, popolari soprattutto tra i giovanissimi e spesso potenzialmente pericolose. Una delle ultime sfide, diffusissima su TikTok è, ad esempio, la cicatrice francese, che consiste nell’auto infliggersi un pizzicotto violento sulla guancia per far spuntare un livido che deve poi durare qualche giorno.

Sul tema è recentemente intervenuto il Garante della Privacy, segnalando come per contrastare il fenomeno delle challenge sia necessario affrontare più in generale la tematica dell’utilizzo sicuro della rete da parte dei minori. Secondo il Garante, infatti, la prima area di intervento riguarda la validità del consenso all’utilizzo dei dati: le regole comunitarie richiedono infatti un’età minima di 16  anni, eventualmente abbassabile. Le vere criticità, sono tuttavia, nella possibilità di fare verifiche successive e nel garantire al minore una navigazione comunque sicura.

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Arriva Barcellona. Multa record per Meta

Barcellona sembra sarà il vero nome di P92, l’alternativa a Twitter di cui si era cominciato a parlare a fine Marzo. Non si sa ancora molto dell’app, nemmeno la data del suo lancio ufficiale. Insieme al nome, tuttavia, è arrivata anche qualche prima indiscrezione:  il funzionamento dell’app sarà completamente decentralizzato e collegato a Instagram, permettendo così all’utente di tenere un unico user, con le stesse credenziali di accesso e lo stesso profilo. L’integrazione tra le due app è infatti tale da rendere Barcellona, secondo Repubblica, definibile come “Instagram per i tuoi pensieri”.

Nonostante l’interesse destato da Barcellona, Meta in questi giorni è sulle prime pagine dei giornali  anche per un’altra notizia, stavolta molto meno entusiasmante per Zuckerberg: la società è stata sanzionata con una multa record di 1,2 miliardi di Euro. Il regolatore irlandese della privacy nell’Unione Europea ha contestato il trasferimento illecito dei dati degli utenti europei negli Stati Uniti, una pratica in corso da anni, per la cui cessazione è stato anche imposto un termine massimo di 5 mesi. Meta, com’era prevedibile, contestata la sentenza e annuncia il ricorso,  segnalando un problema di compatibilità tra la legislazione europea e quella americana.

Elon Musk accusa Microsoft

Negli scorsi giorni, tramite il suo avvocato Alexis Spiro, Elon Musk ha consegnato a Microsoft una lettera in cui contesta al colosso Tech un suo uso improprio dei dati di Twitter, per migliorare le nuove tecnologie di intelligenza artificiale. In particolare, secondo Musk, per lungo tempo sarebbero state utilizzate in modo indebito 8 Api della piattaforma di Twitter, integrate nei sistemi di Xbox e Bing. A Microsoft è stato quindi richiesto entro il 7 Giugno un chiarimento e un controllo di conformità sulle sue procedure. Al momento non è ancora in corso un giudizio nei tribunali ma Elon Musk si è già dichiarato pronto a citare Microsoft in giudizio.