Birra in blockchain: Peroni diventa leader della trasparenza nel beverage.
Peroni è la prima grande birra italiana a tracciare in blockchain la filiera del malto e diventa leader della trasparenza nel beverage.
La celebre birra Peroni punta sulla trasparenza e utilizza la tecnologia dei nodi per rendere totalmente tracciabile il suo malto 100% italiano. “E sai cosa bevi”, diceva Renzo Arbore nella storica campagna anni ’80 lanciata dai produttori di birra italiani. Oggi con la blockchain di Peroni lo sappiamo davvero: un investimento quindi che consolida la fiducia dei clienti nella qualità delle materie prime e dei processi (gli stabilimenti sono rigorosamente collocati in Italia), ma contribuisce anche ad alzare il livello di trasparenza che il consumatore percepisce come normalmente dovuto (anche da parte di altri brand). Basta inquadrare il QR code stampato su ogni bottiglia per accedere a tutte le informazioni che tratteggiano il percorso delle materie prime, dai campi di orzo fino alla bottiglia sullo scaffale, grazie alla tecnologia blockchain – sviluppata insieme a due partner dell’agrifoodtech – che registra e certifica inviolabilmente ogni singolo passaggio della filiera.
Dietro l’innovazione tecnologica c’è un messaggio di valore che il gruppo Asahi vuole trasmettere al consumatore: il malto di Birra Peroni è 100% italiano. “La blockchain ci permette di dargli valore e renderlo tangibile” ha dichiarato Enrico Galasso, presidente e managing director di Birra Peroni dal 2019. Ma l’attenzione del gruppo alla provenienza delle materie prime non si limita al brand Peroni, poiché anche la neo-acquisita birra “Kozel”, originaria della Repubblica Ceca, è interamente prodotta a Padova con ingredienti italiani, seguendo l’originale ricetta praghese. E il tempismo dell’operazione è enfatizzato dal momento storico, prettamente italiano, che vede comparire il “made in Italy” persino sulle targhe dei ministeri – e attende misure economiche a sostegno dei comparti più strategici del know-how italiano. Nel tessile, per esempio, è aperto già dal 2019 un tavolo di lavoro tra l’ex-Ministero dello sviluppo economico e le principali aziende del settore per un’implementazione della blockchain finalizzata alla valorizzazione del marchio di origine.
Il rapporto tra sostenibilità, blockchain e comunicazione di marca è stato indagato anche all’interno del nuovo libro di Altavia “Retail: il futuro è fatto di scelte” (Edizioni DM, 2022), presentato in occasione del XII Green Retail Forum.