GDO e filiera agricola, buone prassi per crescere insieme
Conad fa crescere le imprese del centro-sud, Carrefour supera un miliardo di euro con il made in Italy all’estero. Agricoltura etica e tutela della filiera tra i pilastri delle nuove politiche di acquisto.
La piccola e media impresa agroalimentare del Centro-Sud che intrattiene un rapporto di filiera con Conad è cresciuta il doppio rispetto ai competitor omologhi, nell’arco dei primi tre anni dopo la pandemia, con una crescita occupazionale otto volte superiore alla media. Pac2000a, la cooperativa nata a Perugia nel 1972 a cui fanno capo millecinquecento punti vendita Conad in Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, si presenta oggi come «capo-filiera del tessuto agroalimentare del Centro-Sud, poiché l’impatto diretto-indiretto-indotto generato dalla cooperativa nelle cinque regioni in cui opera vale oltre lo 0,7% del Pil territoriale e quasi l’1% dell’occupazione totale attivata», spiega Valerio De Molli, managing partner & CEO di The European House – Ambrosetti. Nonostante la dimensione locale, l’impatto di Pac2000a sul Pil italiano si è avvicinato al mezzo punto nel 2023 (0,4%) grazie a un fatturato di sette miliardi e trecento milioni di euro, cresciuto dell’11,6% rispetto all’anno precedente.
Le sinergie tra GDO e filiera agricola possono seguire logiche efficaci e sostenibili (lontane dal periodo buio delle aste al doppio ribasso), nel paese in cui il settore agroalimentare occupa il terzo posto dell’UE per dimensioni di mercato con esportazioni che rappresentano il 10% di tutto il valore esportato dai paesi membri.
Il Made in Italy di Carrefour comprende gli ottomilacinquecento prodotti freschi di Filiera Qualità, i duecento Terre d’Italia e le milletrecento referenze regionali che il gruppo francese commercializza. Dal 2021 al 2023 l’export dei prodotti italiani attraverso Carrefour è cresciuto del 44%, raggiungendo un valore di 1,15 miliardi di euro (contro gli ottocento milioni di euro di tre anni fa), mentre i prodotti a marchio privato commercializzati nel nostro paese sono italiani all’85%. Più di cento, tra questi, riportano il sigillo di qualità “Firmato dagli agricoltori italiani di Filiera Agricola Italiana“, grazie a una collaborazione con Coldiretti. Le aziende che ne fanno parte non sono necessariamente iscritte all’associazione, ma aderiscono a principi di agricoltura etica e consapevole che prevedono la riduzione di trattamenti, principi attivi e residui inquinanti, come riportato da Maurizio Marangon, responsabile ortofrutta di Fdai.
Anche Lidl Italia da diversi anni (2018) ha attivato una partnership con la Filiera Agricola Italiana per distribuire prodotti “firmati” all’interno dei suoi oltre settecento punti vendita sparsi su tutta la penisola. La gamma del discount tedesco, che conta oltre trenta referenze tra assortimento fisso e variabile, include prodotti indispensabili all’uso domestico come olio extravergine di oliva 100% italiano, la pasta “amica delle api” con grano italiano, il riso “amico dei pesci”, miele, biscotti e succhi di frutta, sempre prodotti con attenzione alla sostenibilità e tracciabili lungo tutta la filiera.