TOP

Le nuove sfide della logistica verde

logistica verde decarbonizzazione

Il global warming costringe il settore della logistica, peso massimo dell’economia e della produzione di CO2, ad accelerare la decarbonizzazione delle filiere, adattandole al contempo all’aumento delle temperature.

Secondo l’IPCC, il livello del mare potrebbe aumentare fino a ottantadue cm entro il 2100, con conseguenze catastrofiche per le catene di approvvigionamento globali. Le infrastrutture portuali sommerse, le inondazioni delle vie navigabili interne e gli eventi meteorologici estremi metterebbero a rischio il trasporto marittimo di merci, che rappresenta il 90% del trasporto merci globale e metterebbe in crisi tutti gli attori coinvolti nella filiera. Ad oggi, nessuno è preparato a questo scenario. Nel 2020, uno studio condotto dal Journal of Waterway, Port, Coastal, and Ocean Engineering ha rivelato che solo il 29% delle infrastrutture marittime aveva iniziato a pensare a misure per anticipare l’innalzamento del livello del mare. E nel 2022 un rapporto dell’Environmental Defense Fund ha stimato che l’adattamento dei porti e del trasporto merci a questo fenomeo richiederebbe un colossale investimento di venticinque miliardi di dollari all’anno fino al 2100. A ciò si aggiunge il fatto che la logistica rimane un’attività particolarmente inquinante, che contribuisce ad aggravare la crisi climatica. Secondo l’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia), il settore è responsabile dell’8% delle emissioni globali di carbonio, più della produzione di ferro e acciaio o dell’industria automobilistica.

Come infrastruttura essenziale per sostenere la migrazione del trasporto stradale verso i veicoli elettrici, in Francia cominciano a comparire punti di ricarica per i mezzi pesanti, che richiedono un dimensionamento speciale. Grazie a una collaborazione senza precedenti tra APRR (Autoroutes Paris-Rhin-Rhône) ed Engie Solutions, le prime cinque stazioni, dotate di impianti da 400-500 KW e di due punti di ricarica ultraveloci, apriranno nell’estate del 2024 sulla tratta Parigi-Lione, vale a dire una stazione ogni centocinquanta chilometri. Nell’ambito del piano di decarbonizzazione, si prevede che tra il 20% e il 30% della flotta francese di mezzi pesanti, che conta circa 150.000 veicoli, possa essere elettrificato entro il 2035.

A livello europeo, la futura rete Milence, frutto di una partnership tra Daimler, Scania, Volvo e Renault Trucks, mira a mettere in funzione 1.700 punti di ricarica entro il 2027 per gli operatori del trasporto stradale. Distribuiti inizialmente nei Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia, Italia, Spagna, Svezia e Norvegia, prima di essere estesi ad altri Paesi dell’UE, i punti di ricarica consentiranno a un camion da quaranta tonnellate di fare il pieno di volt in meno di 45 minuti – la durata media di una pausa pranzo – grazie al nuovo sistema di ricarica megawatt (MCS). Infine, anche la logistica ferroviaria attende una svolta. Sebbene il trasporto passeggeri occupi la maggior parte della rete ferroviaria, il governo francese punta ad aumentare la percentuale di merci trasportate su rotaia dall’attuale 9% al 18% entro il 2030 e al 25% entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, intende rinnovare il materiale rotabile dei TET (trains d’équilibre du territoire), reinvestire nelle linee a rotaia fine e finanziare il miglioramento delle prestazioni delle infrastrutture per agevolare lo sviluppo del trasporto merci.

(Da altavia.watch France)