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Sostenibilità che conta, a Cibus il carrello della spesa secondo Nomisma

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L’Osservatorio Packaging del Largo Consumo presentato a CIBUS mette in luce il percepito delle pratiche di sostenibilità e buona alimentazione del food & beverage. E un potenziale inespresso.

La ventiduesima edizione di Cibus a Fiere di Parma, conclusa con oltre settantacinquemila presenze (+25% rispetto al 2022) e numeri da record per il numero di brand e buyer presenti (seimila equamente ripartiti), ha offerto occasioni di approfondimento e dibattito sui temi più caldi dell’agroalimentare italiano. Tra queste, la presentazione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma che analizza i comportamenti di consumo e valuta il peso di driver come salute e sostenibilità – indagando cosa i consumatori effettivamente intendano con queste parole – e sul ruolo svolto dal packaging nella partita.

Come premessa generale, si impone che gli italiani continuano a rivedere i propri comportamenti di spesa all’insegna della cautela: una percentuale schiacciante (88%) mette in atto strategie di risparmio per far fronte all’aumento dei prezzi di cibo e bevande, cercando in primis di eliminare il superfluo e acquistando molti prodotti in promozione. Ne deriva, anche per il 2024, un carrello meno pieno, più sobrio, più salutare e più sostenibile. Questo atteggiamento accorto del consumatore, sebbene riduca nei fatti la disponibilità a spendere (soprattutto in acquisti d’impulso), per converso apre una strada ai prodotti che lanciano messaggi non meramente emozionali, che vengono presi in maggiore considerazione. Tra questi ci sono i messaggi che enfatizzano sostenibilità e salubrità del prodotto, che accrescono l’attitudine del consumatore alla lettura delle etichette, senza togliere l’attenzione richiesta a chi le scrive nel cercare il giusto equilibrio tra informazione e storytelling.

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Armando Garosci (Largo Consumo), Cinzia Linguerri (Conad) Cristina Giglio (Tetra Pak) e Ambrogio Invernizzi (Inalpi) all’evento di presentazione della ricerca di Nomisma – CIBUS XXII, Fiere di Parma, 7 maggio 2024

L’osservatorio di Nomisma prova a entrare in profondità nel senso delle nuove parole d’ordine del marketing: la corretta alimentazione, per il 46% dei consumatori, è un valore che incide in modo determinante sullo stato di salute fisico e mentale della persona. Per valutarla, il 42% misura la presenza, in valore assoluto o percentuale, di una specifica proprietà nutritiva (fibre, antiossidanti, minerali, vitamine), mentre il 37% verifica l’assenza o il ridotto contenuto di un ingrediente (in primis di zuccheri, additivi e conservanti). La sostenibilità di un prodotto alimentare si stabilisce, secondo il 28% del campione (maggioranza relativa), in base all’impatto ambientale. Per il 13% (che sale al 46% se si considerano le risposte multiple) si valuta in base alla sostenibilità del packaging. Cosa voglia dire packaging sostenibile lo indica il 45% dei consumatori: senza imballaggio in eccesso. Compagine simile (43%) nell’indagine a risposta multipla chiede materiali 100% riciclabili; il 38% associa ‘sostenibile’ al packaging compostabile; il 35% guarda alle confezioni prodotte da materiali riciclati. In quinta posizione c’è il plastic free (29%), seguito da un più ampio (ma meno stringente) uso responsabile delle risorse (28%) a pari merito con le funzionalità di riuso (28%), e dal vuoto a rendere (22%).

«La sostenibilità incide direttamente sui comportamenti di spesa – commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail & Servizi di Nomisma – per quasi un consumatore su tre, e il packaging gioca un ruolo da protagonista». Nel corso del 2023, Nomisma ha rilevato che il 54% dei consumatori è disponibile alla prova di un nuovo brand, motivato dalla proposta di un packaging sostenibile, mentre quasi un consumatore su cinque (18%) arriva ad abbandonare il suo brand di fiducia, se lo ritiene insoddisfacente sotto questo profilo.