Un buono per riparare, contro la brutalità degli sprechi (in Francia)
Èattivo dal 1° ottobre il bonus anti-spreco che incentiva la riparazione di abiti e scarpe. E dal 2024 l’Eliseo lo estende alla carrozzeria degli smartphone.
Ogni anno i Francesi gettano via settecento milioni di vestiti, di cui due terzi finiscono nelle discariche. Contemporaneamente, tre miliardi di nuovi capi all’anno riempiono i magazzini dei retailer (dato del 2022). La ministra della transizione ecologica Bérangère Couillard è partita da questi dati lampanti, segno di un circolo vizioso che si autoalimenta, per portare avanti il progetto del “bonus riparazione”, che è attivo da due giorni.
Come funziona? Il consumatore riceve uno sconto sul prezzo della riparazione dall’artigiano convenzionato “Refashion”, che viene a sua volta rimborsato dallo Stato. Rifoderare una giacca o risuolare un paio di scarpe, espressioni che stavano per scomparire dal nostro vocabolario, dovranno comportare per qualunque cittadino un investimento accessibile e conveniente, che mira a incentivare la buona abitudine di riparare, prima di buttare via e comprare qualcosa di nuovo. Il provvedimento “antispreco e per l’economia circolare” ha messo in conto centocinquanta milioni di euro per il periodo 2023-2028, che andranno a nutrire rimborsi tra i sei e i venticinque euro.
Naturalmente, i francesi non sono gli unici con queste abitudini. L’ultimo studio del Parlamento Europeo in materia, pubblicato nel 2020, stima che ogni cittadino UE consuma ventisei kg all’anno di prodotti tessili e che ne butta via undici. Quasi nove capi su dieci di cui ci disfiamo (perché rotti, stinti, o perché non ci piacciono più) finiscono direttamente inceneriti o in discarica, con un margine di riuso molto basso. La quota di mercato dell’abbigliamento di seconda mano, quasi raddoppiata in quattro anni, apre uno spiraglio che fa guardare con ottimismo le abitudini dei consumatori, ma per il momento tanto dipende dall’inarrestabile esubero di capi prodotti e venduti. Nei prossimi quattro anni, secondo Lab24, il second-hand della moda potrebbe superare i trecentocinquanta miliardi di dollari, a livello globale, doppiando il fast fashion in termini assoluti e relativi. Nel frattempo, la Francia ha già annunciato che estenderà la validità del bonus alle riparazioni degli smartphone, a partire dal 1° gennaio 2024.